Cronaca

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La scena, inedita fino a qualche mese fa, si presenta sempre più spesso intorno al 21 del mese. Alla mensa dei poveri di Genova Voltri, quella vicina al Centro di Ascolto della Caritas, arrivano sommessamente coppie di anziani: 70 anni o giù di lì. Ben vestiti, chiedono un pasto caldo, mangiano in disparte. Poi ringraziano e vanno via. Spiegano con quella ritrosia tipica di chi ha vergogna ad ammettere uno stato di indigenza, che loro non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese con la pensione. E c’è chi al Centro di Ascolto, a 70 anni, si rivolge per chiedere un lavoro. Sono soprattutto donne: lo fanno non tanto per sé, quanto per aiutare i figli, magari 40enni e con una famiglia a carico. Storie di tutti i giorni a Genova. Spesso sconosciute. Storie di gente comune, che fino a qualche anno fa si riteneva abbiente. Ma perché aumenta così tanto la fetta di popolazione che ha difficoltà a far quadrare i conti? Colpa soprattutto dell’aumento di affitti e mutui, ma spesso anche di licenziamenti e lavori precari. Alla Caritas spiegano che nell’ultimo anno si sono rivolti a loro 5500 persone, con un notevole incremento degli italiani, e di facce nuove. Nell’80% dei casi si tratta di capifamiglia, spesso sono mamme. Chiedono un aiuto soprattutto per pagare l’affitto o il mutuo della casa. Ma anche un contributo per le spese di tutti i giorni: i libri di scuola per i figli, le visite mediche, gli occhiali per i bambini. Se si pensa a una famiglia media composta da 4 persone, sono circa 20 mila solo a Genova quelli che quest’anno non potranno permettersi un Natale almeno dignitoso. (Davide Lentini)