cronaca

E intanto continua a far discutere lo stop al Ddl Zan
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Ascolto, condivisione, sostegno e sensibilizzazione: sono queste le parole chiave del nuovo spazio ZenaTrans, che d’ora in avanti all’interno dei locali da poco inaugurati del RainbowLAB in vico Gibello a Genova aprirà le porte il primo e il terzo mercoledì del mese dalle 18:00 alle 20:00.

"È uno spazio che abbiamo voluto dedicare per offrire il nostro aiuto, consulenze psicologiche e legali", spiega Ilaria Gibelli di Liguria Rainbow e avvocata di ZenaTrans. "Da attivista ho pensato ad un punto dove potersi confrontarsi con persone che ti capiscano, che ti rassicurino e che possano dirti ‘va tutto bene, non sei solo/a’ e questa è la cosa più importante in un percorso di transizione come questo", commenta la promotrice del progetto Daniela Noel.

Il tutto a pochi giorni dallo stop in Senato del Ddl Zan, stop che per la comunità LGBT+ ha rappresentato una sconfitta politica e uno scollamento con la società civile. Dai sondaggi, infatti, emerge che il 60% degli italiani è favorevole all’approvazione della legge e tra i giovani la percentuale sale al 70-80%, secondo Demos.

La legge Zan? C'è dal 1930. La firmò Alfredo Rocco, si chiama codice penale - IL COMMENTO


"Quello che chiedevamo era di estendere la legge Mancino per persone discriminate per le proprie preferenze sessuali, per la propria identità di genere o per la propria disabilità
. Se picchiamo una persona perché è nera c'è un'aggravante, se picchiamo una persona perché gay è giusto che non ci sia un'aggravante secondo la parte politica che ha voluto affossare questa legge. Così facendo si è voluto dare il messaggio che le persone gay possano essere discriminate", interviene sul tema Gibelli, nella trasmissione di approfondimento ai temi della politica di Primocanale, Liguria 2021. "I cittadini omosessuali per la Lega sono cittadini di serie B, come già dimostrato nella presa di posizione sul matrimonio egualitario tra due persone dello stesso sesso. Per loro è giusto che si resti alle unioni civili e basta".


Sono 175 le vittime di reati d’odio da inizio anno secondo l’osservatorio Omofobia.org, a incidere è anche il contesto in cui questi episodi avvengono. "Penso effettivamente che la classe sociale o comunque la situazione personale o la discriminante etnica influiscano molto su questo tipo di discriminazioni. Sono molte le ragazze straniere trans costrette alla strada per mantenersi e troppo esposte a questo tipo di atti", conclude Daniela Noel. Accanto a questo c'è poi il fattore piccoli paesi dove le mentalità sono solitamente meno aperte o quello generazionale. Sta di fatto che per i prossimi sei mesi in Senato non potrà approdare un testo analogo, ma la comunità non si arrende e va avanti con iniziative come quella di ZenaTrans.