cronaca

"Fermato da forze politiche che non hanno mantenuto la parola"
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Come programmato in altre 42 piazze italiane, anche a Genova il palcosenico di Piazza De Ferrari si è tinto dei colori dell'arcobaleno per manifestare contro l'affossamento del Ddl Zan. Più di 2.000 persone fra cui tanti giovani, bambini ed anche numerosi adulti si sono presentati per esprimere tutta la propria delusione per la decisione da parte del Senato italiano di stoppare il disegno di legge contro l'omobitransfobia. 


"Abbiamo aspettato 26 anni prima di poter vedere una legge come questa, siamo arrivati ad un passo e per colpa di alcuni è stato fermato tutto. Ma non ci arrendiamo", afferma Fiorenzo Gimelli, presidente nazionale di Agedo, associazione composta da genitori, parenti e amici di persone LGBT+.  "Purtroppo il Ddl Zan è stato affossato, alcune forze politiche hanno chiesto di non passare alla discussione degli articoli e grazie ad una dozzina di  "franchi imperatori" che non hanno mantenuto la parola data agli elettori, lo hanno definitivamente cassato. Per 6 mesi quindi non sarà possibile presentare al Senato una proposta di legge simile. Noi vogliamo mantenere la mobilitazione nella società, questa è una legge contro i crimini d'odio, tutto il resto è stato raccontato in modo da creare un clima negativo nella società. Quando parliamo di orientamento e identità di genere, parliamo di caratteristiche identitarie, per cui cosa significa avere idee diverse? Se tu non riconosci le persone per quello che sono, come medi con le stesse?"
 
 
Una proposta di legge lungamente mediata: "Nel 1996 una prima proposta di legge di questo tipo era stata lanciata da Nicky Vendola, senza contare che negli ultimi 3 anni il Ddl Zan ha passato un lunghissimo percorso per essere portato alla Camera, tra audizioni, mediazioni e perizie. Ciò significa che non si tratta di un disegno di legge estremista: ma sta di fatto che una mediazione con chi non vuole saperne non è di fatto attuabile. Noi non vogliamo una legge pasticciata, non vogliamo una legge che faccia finta di tutelare le persone per poi lasciarle allo sbando in mezzo a persone ostili. "La legge faceva riferimento sia alla Costituzione Italiana sia alla Costituzione Europea. Una legge adottata in tutti i paesi europei avanzati, eccezion fatta per pochissimi paesi orientali in cui c'è una fortissima influenza della Chiesa cristiana Ortodossa."

Sono tanti i giovani di tutte le età, orientamento sessuale e genere che sono scesi in piazza per tenere alta l'attenzione su questo tema. Segno che tra i ragazzi sia un problema urgente e per molti di loro li tocca da vicino, che sia in prima persona o per un loro amico. "Siamo qui per manifestare per i nostri diritti perché non è assolutamente giusto che paghiamo le tasse per persone che non ci tutelano e che nel 2021 siamo qui in piazza per manifestare per cose come queste che dovrebbero esserci già da anni", spiega Gioele a Primocanale. "Un altro adolescente eterosessuale ha diritti che io non ho, mi sento discriminato perché ci sono persone che sono totalmente contro al mio modo di essere e non è tollerabile. Mi sembra che sempre più torniamo indietro". "Sono un ragazzo transger e sono stato discriminato a livello sociale in modi anche molto cruenti, questa legge doveva passare non soltanto per le persone LGBT+ ma soprattutto anche per le loro famiglie", commenta amareggiato Gabriele

Ci sono poi anche mamme e papà preoccupati per il futuro dei propri figli. "Io ne ho sei e penso al mondo che voglio lasciare a loro, ecco perché sono qua", commenta Rosanna. E Antonella le fa eco dicendo: "Quegli applausi al Senato sono stati una pugnalata nello stomaco, io sono etero, ma devo lottare per i diritti di tutti, delle mie amiche, dei miei amici, di mia figlia". 


"È stata una grande occasione perduta, un'occasione di mancato dialogo che ha portato a un disastro parlamentare ampiamente annunciato"
, commenta così quanto accaduto a Roma Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria. "Chi voleva vedere allargata l'area dei diritti civili e protezione per alcuni reati d'odio particolarmente disdicevoli ha avuto bocciata la legge, chi non ha cercato un dialogo e ha cercato di fare di tutto questo una bandiera politica ha evidentemente perduto per l'ennesima volta. Se la smettiamo di utilizzare la pelle delle persone per fare dei bracci di ferro identitari e ci mettiamo piuttosto attorno ad un tavolo a ragionare delle cose concrete e serie, credo che sarebbe un gesto di maturità di tutta la politica".

Il Ddl Zan nei scorsi mesi non aveva convinto né il consiglio regionale né quello comunale, con 18 voti contrari dell'intero centrodestra e 11 a favore l'intero centrosinistra e il M5S nel primo caso e nel secondo 23 voti contrari dalla maggioranza di centrodestra e 14 voti favorevoli per le mozioni presentate a favore nell'ordine del giorno. Alcuni punti non convincevano nel testo così tanto discusso nell'ultimo anno ed è mancata da parte di chi l'ha proposto la volontà di trovare una mediazione. Anche se per la piazza la mediazione era già stata trovata, dopo così tanti anni di attesa. Attesa che adesso continuerà per i prossimi mesi fino a che non si potrà presentare una nuova proposta di legge.