cronaca

Marco Macrì, il papà che ha organizzato la protesta: "Sono 1.200 i bimbi vittime del disservizio"
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Manifestazione sotto la Regione Liguria questa mattina di circa una cinquantina di genitori di bambini disabili per le lunghe attese per le terapie.

Ad organizzarla Marco Macrì, papà di un bambino con disabilità, che spiega: "Siamo qui perchè i nostri figli non sono numeri e le attese per le terapie di logopedia e fisioterapia sono troppo lunghe, il bambino sono fermi con la quattro frecce, ora vogliamo una risposta certa dalla Regione e dalla Asl".

Intervenuta anche la mamma di Gabriele, ventunenne con la sindrome di down, che ora lavora ed è socialmengte inserito, "questo è stato possibile perchè mio figlio ha iniziato subito la terapia" ha denunciato la donna.

Con il sostegno dalla Consulta regionale per i disabili, Cepim e sindacati di base, i genitori hanno chiesto un intervento della Sanità regionale perchè 1.200 bambini della Asl 3 sono senza trattamento ambulatoriale e riabilitativo e in liste di attesa che possono durare fino a 5 anni.

In piazza anche Pippo Rossetti, consigliere regionale del Pd. "Dal 2015 Alisa ha ridotto le figure di Asl come logopedisti, neuropsichiatri infantili e specialisti nella riabilitazione e ha anche ridotto il budget assegnato a istituzioni come il Chiossone, Cepim, Anffas, Redulco e le cooperative che si occupano di autismo", riassume Rossetti. "Ci sono bambini di 3 anni al 790esimo posto in lista di attesa per una riabilitazione - racconta ancora - e il risultato e' che le famiglie che possono se la pagano le famiglie e altre no. Non c'e' piu' il servizio garantito dai livelli essenziali di assistenza. Siamo scandalizzati dall'indifferenza cinica del presidente Toti". Il Cordinamento regionale enti riabilitazione handicap della Liguria che ha vinto tre volte al Tar contro questa situazione ha chiesto che i 4 milioni dovuti vengano utilizzati per nuovi interventi: Con circa 4 milioni stima infatti che si potrebbero abbattere le liste. Arrivando a 6 milioni si potrebbero fare anche le assunzioni necessarie.

"Quando hai un neonato down e non riesci ad avere prestazioni fino ai suoi 3 anni lo hai rovinato per sempre. Chi glielo spiega alla mamma di un down che non è un bambino malato? - dice Rossetti -. Chi glielo spiega alla mamma del neonato ipovedente che il bambino percepisce i contrasti e non i colori e deve avere una stimolazione visiva in bianco e nero? Come la sostieni questa mamma? Quando una famiglia deve spendere 600 euro al mese si vende anche la casa, si fa un mutuo per il bambino". "Il Cepim a livello europeo ha portato il reinserimento lavorativo dei down, ma devi fare un lungo lavoro. A 14-15 anni chi insegna a un cieco ad andare da solo?".