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Il professore di diritto amministrativo governò il capoluogo per due mandati
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 Comincia anche in Liguria la lunga stagione del voto amministrativo, stagione che finirà il prossimo anno quando voteranno per scegliere i sindaci anche i genovesi e gli spezzini. Comincia in un momento anomalo, confuso, ansiogeno, dove noi tutti siamo sconcertati dalle incertezze assolute sulla pandemia e da quelle altrettanto pesanti sul panorama della politica. Il primo partito, stando ai sondaggi nazionali, sarebbe Fratelli d’Italia, nel nostro territorio un oggetto abbastanza sconosciuto, poi gli altri, con la Lega un po’ di Salvini, un po’ di Giorgetti, i Cinquestelle un po’ di Conte un po’ dei fondatori-doc, il Pd un po’ di Letta un po’ di transfughi renziani, i bersaniani, ma soprattutto con due nuove forze che faranno pesare la loro presenza: i militanti del movimento di Giovanni Toti, sempre più presente mediaticamente sugli schermi nazionali e quello che c’è e emergerà nei prossimi mesi del sindaco di Genova, Marco Bucci.

La sinistra dice che vincerà nella maggioranza delle grandi città chiamate alle urne. Che sarà un trionfo con una destra sconfitta su tutto il fronte.
Quindi diventa molto interessante in Liguria il risultato di Savona che, prima della sindaco Ilaria Caprioglio, espressione del centrodestra, era di tradizioni fortemente di sinistra. Interessante per la città del Ponente, ma anche per dare una lezione al Pd e alla sinistra genovese che ha tra le altre sofferenze un enorme problema: trovare un nome candidabile contro Bucci. Impresa titanica a oggi.
Credo che la vicenda amara che ha travolto per dieci anni (dieci anni!) l’ ex sindaca Marta Vincenzi ancora in attesa della sua pena, abbia spinto molti candidabili alla fuga di massa.

Ma proviamo ad avere fiducia, come cittadini a cui piacerebbe una bella sfida tra ottimi candidati.
C’è Bucci da una parte? Dal centrodestra? E allora bisogna percorrere una strada che porti alla caccia di un “Nuovo Pericu”, un “Pericu2”, un personaggio solido, esperto, per bene, preparato, come era il professor Beppe Pericu, grande avvocato amministrativista, sindaco rimpianto (almeno da me, ma credo da moltissimi altri come me) che governò dal 30 novembre del 1997 al maggio 2007. Il profilo del candidato della coalizione di centro sinistra, con l’indispensabile alleanza dei seguaci di Giuseppe Conte e di altri della sinistra (modello ex Ulivo) è questo: un nuovo Pericu, un Pericu anni Venti del Duemila. Esiste? Probabilmente sì, ma non si può attendere ancora molto.

Ce la faranno i dirigenti attuali del Pd a uno sforzo così pesante? Si facciano aiutare dagli Anziani ancora in attività che posseggono le capacità di convincere essendo i protagonisti delle stagioni dei successi e non gli eredi di quelle del disastro.