
"Dalla analisi dei dati revisionati in Interim Analysis 4, è emersa una chiara validità del farmaco di studio (Molnupiravur) nel ridurre i casi di ospedalizzazione e/o morte del circa 50% - scrive Bassetti -. Lo studio viene quindi interrotto anticipatamente visti i risultati e Merck chiederà autorizzazione a FDA per approvazione all’utilizzo. Al San Martino siamo stati il primo e unico centro italiano che ha arruolato un paziente nello studio. A breve avremo quindi una nuova opportunità per trattare a casa i pazienti con il Covid. Viva la ricerca e la scienza".
Lo stesso Bassetti oltre alla campagna vaccinale preme per accrescere il più possibile il numero e le tipologie di cure per il Covid. L'infettivologo ha sottolineato che in Italia si usano poco gli anticorpi monoclonali. "Pare che i frigoriferi degli ospedali siano pieni, ma che non vengano usati. Qualcuno purtroppo continua ad utilizzare idrossiclorochina, ivermectina e vai altri intrugli di vitamine e altre sostanze anziché indirizzare i pazienti alle cure con gli anticorpi monoclonali. Povera Italia - scrive ancora Bassetti -. Gli anticorpi monoclonali costano molto meno di un ricovero, guariscono specialmente se utilizzati nei primi giorni dall’inizio della malattia (noi li consigliamo entro i primi 5 giorni dall'inizio dei sintomi), ma vengono usati poco e non si capisce perchè". Secondo i dati riportati da Bassetti in estate in Italia è stato trattato con gli anticorpi monoclonali il 9% dei contagiati sopra i 70 anni. In Liguria la percentuale ad oltre il 30% dei contagiati con più di 70 anni
"Siamo arrivati a 600 pazienti trattati in tutta la Liguria - spiega Bassetti -. Se fossero stati utilizzati più estensivamente da tutti avremmo evitato migliaio di morti in tutta Italia. Bisogna far si che tutte le regioni e tutti gli ospedali li utilizzino: è un diritto di tutti cittadini. Le Regioni che non li stanno utilizzando dovrebbero motivarne le ragioni".
IL COMMENTO
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