cronaca

La discussione tra favorevoli e contrari
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La politica ligure commenta la decisione del Governo di estendere il green pass al mondo del lavoro pubblico e privato. La misura entrerà in vigore a partire dal 15 ottobre prossimo, poco meno di un mese per permettere a tutti i settori di organizzarsi per i controlli. Coinvolti in tutta Italia circa 23 milioni di lavoratori. 

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Tra chi spingeva per allargare il più possibile la misura c'era il governatore di Regione Liguria Giovanni Toti che ha commentato: "Bene la scelta del Governo. Da tempo sono convinto che questa sia la strada giusta anche per convincere più persone possibili a vaccinarsi. Occorre muoverci al più presto per evitare, con tutti gli strumenti a nostra disposizione, nuove pesanti chiusure. La soluzione c’è e l’abbiamo a portata di mano: il vaccino. I dati - ha aggiunto Toti - ci dimostrano che salva vite e ci aiuta non solo a far ripartire l’economia, ma anche e soprattutto a diminuire le ospedalizzazioni. Questo significa avere abbastanza posti letto per tornare ad occuparci di tutte quelle persone che magari aspettano cure non legate al Covid. E tornare al più presto alla normalità".


Tra i promotori a livello governativo dell'estensione del certificato verde sia al settore pubblico che a quello privato c'è il ministro del Lavoro, il ligure Andrea Orlando: "La ripresa economica ha ancora elementi di fragilità, non ci possiamo permettere un autunno con la ripresa del virus e nuove restrizioni. Il decreto è anche un provvedimento di politica economica. Vogliamo che le persone si vaccinino, ci fermiamo prima dell'obbligo vaccinale che comporterebbe un'ulteriore polarizzazione delle posizioni in campo. Il decreto dice che per andare a lavorare è necessario il green pass".


La deputata Spezzina di Coraggio Italia Manuela Gagliardi allarga l'analisi sul green pass e spiega che il certificato verrà consegnato anche a chi è privo di documenti validi: "Le persone senza documenti di identità validi, perchà senza fissa dimora o perchè in attesa di riconoscimento, che si sono vaccinate, grazie ad un nostro emendamento al decreto, avranno il green pass per accedere a servizi essenziali come mense e dormitori. Tramite l'emendamento è attribuita una domiciliazione sanitaria temporanea presso i comuni dov'è stata eseguita la profilassi vaccinale, così da ovviare alla carenza di residenza". 

Tra le novità contenute nel testo approvato dal Governo anche l'obbligo di green pass per i parlamentari, senza non potranno accedere alle Aule. La misura non è piaciuta al senatore di Alternativa c'è Mattia Crucioli: "Sono contrario al green pass nei confronti di qualunque cittadino. Imporlo ai parlamentari significa, inoltre, costringere chi vorrebbe combatterlo nella sede preposta a sottoporvisi: se vuoi discutere di green pass devi avere il green pass. Una specie di abiura preventiva. Perdipiù - ha aggiunto Crucioli -, impedire al parlamentare di accedere all'aula o alla commissione non significa danneggiare lui personalmente ma tutti quelli che vogliono che lui vada in parlamento a perorare il loro punto di vista: significherebbe privare di rappresentanza parlamentare tutti coloro che sono contrari al green pass o costringerli a cadere in contraddizione. Se il problema è sanitario o di uguaglianza con gli altri lavoratori, allora la soluzione è semplice: che si imponga a tutti i parlamentari di entrare in parlamento solo con il tampone negativo" conclude.