salute e medicina

Coi fondi del Pnrr, c'è la possibilità di fare interventi di rilievo non solo per gli ospedali, ma anche per la telemedicina
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Investire nella sanità non è mai stato così importante: grazie ai fondi del Pnrr, del piano nazionale di ripresa e resilienza, è questo il momento giusto per farlo da qui al 2026. A sottolinearlo è Uil Liguria che ha messo sul tavolo le priorità chiedendo al presidente Giovanni Toti e alla Regione di aprire un tavolo di concertazione sulla gestione delle risorse.

"E' tempo di pensare a ai nostri ospedali come quello di Levante dove c'è il Felettino nello spezzino, come l’ospedale di Taggia per cui dovrebbero esserci finalmente i finanziamenti e il nuovo Galliera i cui lavori devono partire il prima possibile. Poi c'è l’eterna questione legata all’ospedale del Ponente genovese e sulla sua collocazione, forse agli Erzelli", spiega Mario Ghini, segretario generale di Uil Liguria. "Il savonese, tra l’altro, attende una riorganizzazione su tre fronti: il recupero degli spazi dell’ospedale di Pietra Ligure, individuando le specialità da destinarvi, e le strutture di Albenga e Cairo che, probabilmente, ad oggi, resteranno pubbliche. Le risorse ci sono, i progetti anche e dobbiamo cercare di farli partire insieme il prima possibile". 

Secondo i dati elaborati da Banca D’Italia, alla fine del 2019, prima della pandemia, il personale sanitario  risultava pari a 173 addetti ogni 100 mila abitanti (28 medici, 73 infermieri, 32 operatori tecnici). Nel 2020 la dotazione degli organici è aumentata a 184 addetti ogni 100 mila abitanti anche attraverso le assunzioni con contratti di lavoro a termine e forme di lavoro flessibile. In base alla rilevazione svolta da Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) su alcune prestazioni, la Liguria ha registrato  rispetto all’anno precedente, un calo dei ricoveri del 28% nei settori oncologico e cardiocircolatorio e le prestazioni  specialistiche ambulatoriali si sono ridotte del 35% nei primi 9 mesi dell’anno scorso. 

"Oltre al tema degli ospedali di comunità, serve investire anche nella telemedicina, nel fascicolo sanitario elettronico, nella domotica, nelle case della salute" chiarisce Alfonso Pittaluga, segretario regionale Uil Liguria. "Soltanto così si può ripartire con la sanità, chiediamo alla Regione di essere un soggetto che decide ma anche un soggetto che coinvolge tutti nell'ottica di trovare soluzioni a misura per i cittadini". 

Con una popolazione over 65 pari al 29% nella regione, i servizi devono essere facilmente accessibili. Per questo tra le parole chiave c'è la territorialità, Milena Speranza, segretaria generale Uil Fpl Liguria. "Si deve investire perché può sgravare gli ospedali dalle richieste che potrebbero essere filtrate dal territorio, nell'entroterra abbiamo tanti anziani che fanno fatica a raggiungere i presidi ospedalieri. Chiediamo grande attenzione ai posti letto perché non possiamo permetterci di diminuirli per creare altro tipo di strutture, così come per le lunghe liste d'attesa potrebbe intervenire il privato per cercare di smaltirle". 

E il Covid ha lasciato il segno, provocando grossi ritardi nelle prestazioni. "L'effetto della pandemia ci lascia tutt'ora un quadro molto complesso, poiché i servizi territoriali e ospedalieri si sono arrestati in alcune fasi poiché la fase emergenziale lo richiedeva", segnala Roberto Gambetti, segretario di Uil Pensionati Genova. "Vogliamo dare risposte ai cittadini entro la fine dell'anno, già a partire da questo autunno le prime risposte con Asl e i servizi del Comune dobbiamo far fronte alle richieste di presa in carico da parte di quei soggetti o di quelle famiglie che da sole non possono".