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Il nuovo tecnico blucerchiato si presenta con ambizioni realistiche
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 Roberto D'Aversa si presenta ai tifosi della Sampdoria: "Sono in un club blasonato. Saluto con stima e affetto Ranieri. In passato ho avuto la fortuna di indossare questa maglia, le emozioni che la Gradinata Sud trasmette durante la partita sono ancora forti. Sono stato soltanto sei mesi qui, ma ho sempre desiderato di tornare qui da calciatore o allenatore. Per me è motivo di orgoglio allenare un club tanto prestigioso".
Il nuovo tecnico ammette di non essere stato la prima o meglio l'unica scelta: "Il presidente mi ha detto che stava contattando altri allenatori, poi si è deciso di comune accordo di iniziare insieme".

Il nuovo tecnico è realista ma fiducioso: "Ho comunque avuto la garanzia che la rosa non sarà svenduta. Dipenderà tutto da offerte irrinunciabili. Saremo pronti a sostituire i partenti, ma questo non mi spaventa perché la Sampdoria ha sempre dimostrato di lavorare bene. Damsgaard è un giocatore di prospettiva, sa dimostrando il suo valore agli Europei. Mi auguro di averlo a disposizione anche per la prossima stagione, è veramente forte. Quagliarella? E' il nostro capitano, penso sarà fondamentale anche nel prossimo campionato. Per caratteristiche, deve avere un riferimento vicino. Averlo lucido lo aiuterà a segnare".

Succedere a Ranieri non sarà facile: "E' un esempio per noi giovani, per come interpreta le gare e per il suo stile. Ha vinto la Premier con il Leicester, poter ripercorrere le orme sarebbe fantastico. . La squadra ha fatto 52 punti l’anno scorso, questo testimonia la bravura di staff, allenatore e calciatori. Un mix di giovani ed espertiQuando uno fa una scelta, valuta tutto. Io ho ragionato sulla possibilità che questo club mi sta dando".

Il nuovo tecnico ha fiducia nella rosa: "Tanti giocatori hanno fatto bene: Yoshida, Colley, Augello. Chi può fare di più è Adrien Silva. La Primavera? Qualche ragazzo verrà con noi, anche per una questione numerica. Ho visto la semifinale contro l’Atalanta, nei primi venti minuti avremmo potuto passare in vantaggio e l’esito della partita sarebbe stato diverso. Le qualità della squadra sono importanti e possiamo fare risultati importanti. Ogni allenatore deve analizzare gli obiettivi, le prospettive e il carattere di ciascun calciatore. Lo spogliatoio è importante, ma ho già avuto calciatori di un certo livello come Bruno Alves e Gervinho a Parma. Voglio che i senatori del gruppo trasmettano il senso di appartenenza per lavorare in maniera dura e nel rispetto delle regole».

Infine un pensiero per il Parma: "Io sono rientrato a gennaio. Il mio ritorno era dovuto ai miei sentimenti verso la città e il club. Abbiamo fatto qualcosa di importante nell’arco di quattro anni, avrei voluto salvare quanto creato in passato. Si è trattato di un senso di tutela, purtroppo l’esito finale non ci ha premiato".