cronaca

In laboratorio i resti crollati dalla galleria Bertè per capire lo stato dei tunnel liguri
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 Come sono state condotte le ispezioni nelle gallerie della Liguria da parte della concessionaria autostradale? Nell'ultimo filone di indagine che è stato aperto sotto il mirino della Procura di Genova ci sono le modalità di controllo per svolgere le manutenzioni delle infrastrutture autostradali.

E se il super ispettore del Mit Placido Migliorino ha compiuto diverse ispezioni nelle ultime settimane, queste non sembrano bastare ancora. Ora sono stati portati in laboratorio i resti della galleria Berté, dalla cui volta - era il 30 dicembre 2019 - si erano distaccate due tonnellate e mezzo di materiali: saranno analizzati in un centro a Torino per verificare lo stato di ammaloramento della galleria e le condizioni del calcestruzzo e dei materiali che compongono il tunnel. Ai tecnici spetterà il compito di capire cosa accade in caso di infiltrazioni di acqua nelle gallerie che non sono impermeabilizzate.

Alla consegna del referto delle analisi si potrà dunque chiudere la relazione finale
delle ispezioni e procedere con le indagini. Che dovranno anche capire se i controlli della concessionaria, che avrebbero dovuto essere trimestrali, sono stati fatti con perizia e attenzione.

Il dubbio della Procura e della Guardia di Finanza è che i rapporti consegnati dagli ispettori di Autostrade ogni tre mesi fossero in verità frutto di copia e incolla e che le ispezioni non fossero effettuate oppure condotte con scarsa cura, tanto da non rilevare i problemi che avrebbero portato, nel caso della Bertè, al crollo di parte della volta.

(Nell'immagine il crollo della volta della galleria Bertè del dicembre 2019)