Armando Palombo, l'uomo con il megafono, la voce degli operai ex Ilva, fa tutto semplice. Perchè se eravate invitati in prefettura poi alla fine l'avete quasi assaltata? "Si può sempre evitare tutto, tuttavia il Prefetto non era in sede. Noi abbiamo aspettato fino a 30 minuti, capiamo che un incontro non è facile ma se gli animi sono stati caldi non era di certo una sorpresa."A 24 ore di distanza dalla lunga giornata di lotta lungo le strade di Genova, il sindacalista Fiom non si esalta ma neppure si deprime. "Non si può chiedere di fermare il lavoro quando il lavoro c'è, né si può imporre la cassaintegrazione quando non esiste una crisi di mercato."
L'atteso arrivo del ministro del Lavoro Orlando di lunedì 28 giugno, giorno dell'inizio della cassa integrazione ordinaria, invece è ancora un enigma, come a dire nessuna trionfalismo e antenne dritte: "Il 28 giugno il ministro Orlando ha manifestato la volontà di incontrare le rappresentanze sindacali presso l'Ex ilva, ma per adesso non abbiamo ricevuto né un'orario né un'effettiva certezza."
L'unica certezza è che Genova è al fianco degli operai, proprio come i lavoratori del porto di Savona che piuttosto che fare i crumiri e accettare una nave destinata alle Acciaierie hanno preferito incrociare le braccia: "Sostituire i lavoratori che stanno scioperando con altri lavoratori va contro la legge e contro ogni principio, oltre a far irritare una porzione di lavoratori che non si lasciano far prendere per il naso."
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