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Il presidente della Regione replica alle critiche di Berlusconi
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 La fondazione di "Coraggio Italia", da parte del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, ha provocato un'onda d'urto nel centrodestra, pure dato maggioritario nei sondaggi nazionali. Toti e Brugnaro e i politici che stanno aderendo al progetto, che per Toti è il secondo dopo "Cambiamo!", si misurano con le critiche delle altre aree della coalizione, a partire dallo stesso Silvio Berlusconi che ventisette anni fa, fondando Forza Italia e vincendo le elezioni del 1994, aveva riequilibrato un quadro politico scompensato dall'azzeramento per via giudiziaria di DC, PSI e partiti centristi laici.

Toti replica: "Berlusconi ha ragione quando dice che occorrerebbe aggregare un grande partito moderato, liberale, popolare e riformista, ma ha torto quando non ha consentito evidentemente a Forza Italia di diventarlo, perdendo consensi elezione dopo elezione e non avviando quel rinnovamento interno, quell'apertura e quella voglia di dialogo di cui parlavamo già".

"Forza Italia - aggiunge - negli ultimi anni ha perso voti costantemente a tutte le elezioni. E quando io divenni coordinatore insieme a Mara Carfagna chiedemmo a quel partito una stagione di riforme, un azzeramento della classe dirigente, una ripartenza, l'allargamento dei confini a liste civiche. Quel partito non è stato in grado di farlo, e tutti quelli che volevano provarci hanno provato a traslocare altrove".

"Io adesso non so se 'Coraggio Italia' avrà poco successo, un discreto successo o molto successo - prosegue - ma il fatto è che dentro Forza Italia sicuramente quello spazio non c'è. E' un partito per rafforzare il centrodestra, perché credo che nessuno possa pensare che le anime della coalizione si esauriscano con l'anima della Lega e con quella di Fratelli d'Italia".

"'Coraggio Italia' - puntualizzaToti - affiancherà la parte sovranista del centrodestra con un partito che invece è la casa delle persone che sovraniste non sono, ma non sono neanche di centrosinistra".

"Con Renzi mi sono sentito per un 'in bocca al lupo", e con Calenda ci siamo parlati mesi fa. Tecnicamente abbiamo posizioni molto vicine su tanti temi, ma nella pratica loro sono in una metà campo che non è la nostra. Noi siamo saldamente nel centrodestra, e lì resteremo. Saranno Renzi e Calenda a fare delle riflessioni, se stare con il M5s e con il Pd di ius soli e tassa di successione".

"Ma non sarà una fusione a freddo - dice Toti - Noi nasciamo come un'area aperta e a seconda delle posizioni di Italia Viva siamo pronti al dialogo, ma mai andremo nel centrosinistra, però in Italia viva ci sono tante persone valide con le quali dialogare, come accade tra i moderati". L'apertura al centro, per Toti non creerà problemi con Salvini e Meloni. "Siamo complementari a quell'area, non alternativi. Guardiamo a un elettorato che altrimenti sceglierebbe un'area diversa".

E sulle critiche arrivate a Coraggio Italia da Forza Italia dice: "E' una contrapposizione che non capisco. Capisco l'amarezza verso quei parlamentari che hanno deciso di lasciare il loro tetto, ma si chiedano il motivo, Noi in Liguria abbiamo preso il 24% dei voti e Forza Italia stenta e perde voti da tre, quattro anni? Io me lo chiederei e spero sempre che abbiano un provvedimento operoso Dopodiché sono nostri alleati in Liguria e competeremo in coalizione, ma non capisco il vittimismo di chi dà la colpa a Toti e Brugnaro della loro decadenza".