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Il ritorno a Genova del campione per i 30 anni dello scudetto ha riacceso il corso delle emozioni
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Sono passati 30 anni, ma non sembra che sia trascorso così tanto tempo. "E invece sì - mi gela affettuosamente Gianluca Vialli - il tempo è passato e sono cambiate tante cose. Ma se l'affetto della gente rimane dopo così tanto tempo, significa che abbiamo fatto davvero qualcosa di grande dal punto di vista sportivo. L'affetto ed il legame che provano i tifosi è lo stesso di 30 anni fa, in più si aggiunge la nostalgia e quindi aumentano anche le emozioni, specie in giornate come questa in cui si ricorda l'impresa di 30 anni fa. Io sono sempre grato ai tifosi e mi emoziono molto con il loro comportamento".


Il resto dell'intervista - che potete ascoltare in allegato - scorre fluida, rigata qua e là da qualche lacrime. Si parla di Paolo Mantovani, del gruppo che aveva creato, delle difficoltà incontrate. Non c'è retorica nelle parole di Gianluca, ma tanto affetto e soprattutto verità. Quando le cose sono vere, nel bagaglio ci può stare di tutto: errori, traguardi, pregi, difetti, sconfitte e vittorie, speranze e paure.


Gianluca Vialli - per quello che ha fatto sul campo da atleta, per quello che ha lasciato in termini di ricordi e per ciò che esprime oggi a parole o con gli sguardi - è e rimane la rappresentazione perfetta della differenza esistente tra l'essere "normali" ed essere invece un formidabile fuoriclasse. In tutto. Anche nella vita vera, dove Vialli sta lottando contro un nemico subdolo senza "contagiare" gli altri con il suo dolore e la sua sofferenza.


Gianluca mi gela di nuovo alla fine dell'intervista quando, spinto più dal cuore che dalla ragione, ci provo. Devo provarci. E gli chiedo se Paolo Mantovani sarebbe felice di vederlo presidente della Sampdoria. Il fuoriclasse risponde da fuoriclasse: "Questo non lo so, ma il suo ricordo è per me sempre lo stesso". Potrà mai accadere in futuro? "Non devi chiedermelo oggi che sono venuto a presentare il libro...". Eccolo, di nuovo. Il nostro idolo. Che sfianca gli avversari e poi li lascia sul posto per andare a fare gol con una zampata delle sue. Continua Luca, continua così. Quella sottile linea blucerchiata tra la Sampdoria ed il suo mondo non si è mai spezzato e non si spezzerà mai - nonostante tutto - grazie a quelli come te.