cronaca

La società aveva in mano la relazione sul pericolo del Valle Ragone ma non ha fatto nulla
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Autostrade per l'Italia sapeva che il viadotto Valle Ragone era pericoloso ma non ha fatto nulla per contenere i rischi: l'accusa è gravissima, getta ulteriori ombre sinistre sul modus operandi di Aspi e proviene dalla fonte più autorevole possibile, l'ispettore del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile Placido Migliorino. (QUI L'AUDIZIONE INTEGRALE)

Il passaggio choc è riservato alle conclusioni della relazione ispettiva: "Nel caso del viadotto Valle Ragone - scrive Migliorino - seppure Autostrade per l'Italia disponesse di una relazione a firma di un progettista che denunciava il mancato raggiungimento degli standard di sicurezza prescritti dalle norme, la Società concessionaria aveva omesso di attuare qualsiasi intervento di mitigazione del rischio".

Si tratta di un'accusa gravissima: Autostrade sapeva che quel viadotto era pericoloso, aveva in mano una relazione di un progettista che avrebbe dovuto spingerla ad agire per la sicurezza degli utenti, ma non ha fatto nulla. Ha permesso ad auto, moto e camion di continuare a percorrere quel viadotto nonostante fosse consapevole dei pericoli.

Migliorino, peraltro, aggiunge che anche su altri viadotti già oggetto di controilli da parte di Autostrade per l'Italia sono state riscontrate anomalie e sono stati di conseguenza presi dei provvedimenti di limitazione del traffico. 

A quasi tre anni dall'assurdo crollo del ponte Morandi e in attesa del processo che dovrà rendere giustizia alle famiglie delle 43 vittime e all'intera comunità genovese devastata da quel disastro, le conclusioni dell'ispettore Migliorino vanno oltre ogni limite e costiuiscono l'ennesimo tassello di un pesantissimo castello accusatorio.