cronaca

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata a Primocanale da Roberto Speciale, ex Europarlamentare ed esponente del Pci.

"Ho letto l’articolo di Gianni Vassallo di ricordo di Aldo Moro
(Leggi qui). Ricorda bene molte cose a cominciare da quella piazza De Ferrari piena, il 9 maggio convocata subito dal Sindacato e nella quale c’erano tanti di noi. È un ricordo però, purtroppo, parziale, incompleto vorrei dire in amicizia a Vassallo.


Dovrebbe ricordare l’impegno unitario, crescente, nelle fabbriche, del sindacato, dei partiti e del PCI per contrastare e isolare il terrorismo e per chiedere alla politica e alle istituzioni democratiche di spezzare le complicità, in parte accertate anche nei processi, per le stragi, di una parte dei corpi dello Stato e dei servizi segreti. Non ricorda per nulla che quel 9 maggio, non scelto a caso dalle BR, era il giorno per il voto in Parlamento del nuovo Governo con il PCI che Aldo Moro e Enrico Berlinguer avevano voluto. Non ricorda che di quell’elenco, da allora alla primavera del ’79 fa parte tra le vittime, purtroppo, il comunista e sindacalista Guido Rossa.

Se fosse stato vero ciò che ora sostiene e cioè che tanta sinistra, anche interna al PCI, continuava a sostenere la tesi del “né con lo Stato né con le BR” non si sarebbe mai arrivati alla fine del terrorismo. Quello slogan che ebbe vita breve, e molta fortuna mediatica, fu coniato molti anni prima, e in ambienti circoscritti fu contrastato proprio dal Sindacato e dalla sinistra. Non ricorda però che ci sono state deviazioni dello Stato e della politica e che, poco tempo dopo, si è scoperta l’esistenza e l’elenco della P2, l’organizzazione, questa sì, eversiva che aveva riempito lo Stato e il Governo e addirittura il Comitato d’emergenza riunito attorno a Cossiga in occasione del sequestro Moro.

Purtroppo, e me ne dispiace, a differenza di molti altri democristiani o meglio ex d.c. Vassallo non pensa che quegli stragisti fascisti e quei terroristi rossi non volevano un’improbabile rivoluzione ma volevano o erano utilizzati per interrompere l’evoluzione del Paese e per impedire quella politica reale e deviarne il corso.

Molti soggetti concorrevano a livello nazionale e internazionale a questo obiettivo e forse erano incoraggiati dal fatto che non erano d’accordo con Aldo Moro, molti all’interno del suo stesso partito. È per tutti questi motivi che suona strano il fatto che centinaia di terroristi siano riusciti a sottrarsi alla giustizia non senza poter contare su coperture e sostegni.
Ricordare oggi vuol dire ricordare tutta intera la storia".