
La rappresentazione lega il protagonista alla città della Lanterna e non dimentica la vicenda, inevitabilmente, legata al suo nome, ossia, quella di malagiustizia che lo vide vittima e da tutti conosciuta come “caso Tortora”. L'artista ripropone la questione ai giorni d'oggi con il ritorno della discussione riguardante la responsabilità civile dei giudici e il possibile nuovo referendum in materia. Sull'opera, però, prevale il professionismo del presentatore tv con la celebre frase pronunciata al suo ritorno nel piccolo schermo.
IL COMMENTO
Evviva le “isolette pedonali diffuse” da provare ogni mese nei quartieri
Non di soli “rolli” vivono i caruggi, dimenticati da un sindaco dopo l’altro