
Costringere i tabacchini ad accettare il pagamento delle sigarette con il Pos sarebbe come sottoporlo a "un duplice monopolio". E' quanto scritto, in sintesi, nelle motivazioni della sentenza con cui il giudice di pace di Genova ha annullato la multa a un esercente genovese, Lorenzo Cavana, che aveva appunto rifiutato l'acquisto di un pacchetto di sigarette con pagamento elettronico a una cliente. Il tabaccaio, assistito dai legali Alessandro Gazzolo e Michele Bonacchi, aveva impugnato la multa, vincendo la causa.
Secondo il giudice, se il tabaccaio facesse pagare con il Pos si "troverebbe stretto da un duplice monopolio che lo limita sia sul fronte dei ricavi (i prezzi dei prodotti del Monopolio di Stato sono prezzi fissi imposti dalla legge) sia sul fronte delle spese e sarebbe esposto, altresì all'abuso della posizione dominante da parte dei gestori dei circuiti di pagamento elettronico i quali - in assenza di meccanismi di calmierazione delle commissioni - potrebbero imporre condizioni economiche vessatorie, sapendo che il rivenditore non può opporsi al pagamento elettronico".
In pratica, continua il giudice, "l'aggio percepito dal rivenditore (ovvero la percentuale di ricavo) verrebbe parzialmente eroso dalle commissioni bancarie connesse all'utilizzo delle forme di pagamento elettronico, atteso che il costo della transazione elettronica non può essere traslato sull'acquirente con conseguenze negative sull'attività dei tabacchini... rendendo in tal modo impossibile l'attività di impresa in violazione dell'articolo 41 della Costituzione.
La vicenda risale a ottobre 2023: la cliente aveva chiesto di poter pagare un pacchetto di sigarette da 5 euro e 50 centesimi con il bancomat, ma il tabaccaio si era rifiutato. La donna aveva chiesto l'intervento delle fiamme gialle che a quel punto gli avevano elevato una multa da 35 euro e 50.
IL COMMENTO
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