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"Abbiamo chiesto di rinviare il coprifuoco alle 23, che certo non è orario da nottambuli"
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Il coprifuoco della discordia, dopo mesi in cui alle 22 tutti a casa, in vista della ripartenza le Regioni e la Lega hanno provato a far desistere il Governo dal mantenere il divieto degli spostamenti tra le 22 e le 5 del mattino. Ma il presidente del consiglio Mario Draghi è stato irremovibile: per il momento, il provvedimento prevede che sarà mantenuto almeno fino al primo giugno il coprifuoco alle 22. Dopo maggio potrebbe essere valutata, dopo un'ulteriore analisi dei dati epidemiologici, una delibera per eliminarlo o far partire il provvedimento dalle ore 23. Per questo motivo la Lega si astiene sul voto sul decreto.


"Aprire i ristoranti e i bar la sera, peraltro solo all'aperto, e costringere gli italiani a tornare a casa entro le 22 è impossibile
. Abbiamo chiesto di rinviare il coprifuoco alle 23, che certo non è orario da nottambuli. Oppure, in subordine, permettere a chi ha cenato fuori di rientrare più tardi con la ricevuta del ristorante. Soluzioni di buonsenso che certo non aggraverebbero il quadro della pandemia". Lo scrive il governatore ligure Giovanni Toti in una nota. "Una  delusione". 

"Non solo, mantenere il coprifuoco già ora fino al primo giugno cancella un ulteriore mese di vita. Proprio a maggio, quando le giornate sono più lunghe e c'è luce quasi fino alle 22. Vuol dire precludere fin d'ora la primavera per cittadini e imprese. Facciamolo se c'è bisogno, ma prevederlo già adesso ha il sapore di una punizione - dice Toti -. Tutti conosciamo il Covid, nessuno è irresponsabile, ma facciamo il possibile per ripartire. E i dati della pandemia, che stanno migliorando, dicono che si può fare".

(Foto da Instagram @scatti_in_giro)