Anche il Johnson & Johnson ha subito la stessa sorte di AstraZeneca: l'Ema, infatti, si è pronunciata con le stesse parole con cui si è pronunciata in passato sul vaccino della casa anglo svedese: "Possibile la correlazione tra i casi rari di trombosi e il vaccino, ma i benefici superano i rischi". Tutti gli eventi rari di trombosi cerebrale: "si sono verificati in persone di età inferiore a 60 anni entro tre settimane dalla vaccinazione" e "la maggioranza nelle donne. Sulla base delle prove attualmente disponibili, i fattori di rischio specifici non sono stati confermati". Anche questo è un vaccino a vettore virale, mentre Moderna e Pfizer sono a mRna. La sua efficacia di protezione è pari al 66% contro il virus e all'85% contro la formazione dei casi più gravi.
Come successo per AstraZeneca, verrà aggiornato il bugiardino con l'avvertimento su coaguli di sangue insoliti con piastrine basse e eventi rari di trombosi. Non sono state imposte restrizioni da parte dell'Ema, adesso la palla passa agli stati che dovranno decidere il da farsi. AstraZeneca è stato indicato per gli over 60.
Anche in questo caso, è probabile che Aifa emani una circolare che inviti all'uso preferenziale per gli over 60 in Italia del vaccino americano. "Tutti i vaccini in uso sono sicuri ed efficaci, anche questi due hanno dimostrato i loro benefici. Tutti i farmaci che utilizziamo hanno un profilo di rischio, non dobbiamo dimenticarlo", ha chiarito a Primocanale il professore di Igiene all'Università di Genova Andrea Orsi. "Fortunatamente in Liguria stiamo vaccinando comunque tanto, siamo oltre il 90% dei vaccini somministrati su quelli consegnati, le persone si fidano e così deve essere".
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