cronaca

Il consorzio delle imprese convoca subito gli operai in sciopero e paga le retribuzioni
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Niente stipendio e i lavoratori dello scolmatore del torrente Bisagno, l'opera più importante degli ultimi decenni e strategica per la sicurezza idraulica di Genova, si fermano per una mattina.

Gli edili hanno indetto uno sciopero perché lo stipendio nei primi due mesi è arrivato in ritardo mentre il terzo, quello di marzo, non era ancora stato accreditato.

La clamorosa protesta ha costretto le tre imprese del consorzio titolare dei lavori a convocare i sindacati e a pagare subito lo stipendio di marzo: in sospeso rimangono così solo gli straordinari.  

Per questo l'agitazione degli operai è stata sospesa a poche ore dalla proclamazione.

La protesta è andata in scena in via Adamoli, a Molassana, dove sono in corso i lavori propedeutici per la grande opera utile a deviare le piene del torrente in un tunnel sotterraneo che sfocia in corso Italia. Opera nel maggio scorso presentata in pompa magna dall'allora ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli.

A fermarsi sono stati i primi trenta operai impegnati nel cantiere.

Al loro fianco i segretari di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, che hanno rimarcato come “i ritardi degli stipendi non sono ammissibili perchè si tratta di un'opera pubblica di 200 milioni di rilevanza nazionale e vitale per evitare altre alluvioni e la messa in sicurezza di Genova".