porti e logistica

La 'compagnia di bandiera' costa miliardi e lascia isolata la Liguria
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La riflessione nasce dopo avere invitato un importante manager di Roma a partecipare, in presenza, a un nostro dibattito sul sistema ferroviario ligure.
“Non so come arrivare a Genova per le 10 di mattina”, è la sua risposta. E aggiunge: “Non c’è il volo, le autostrade sono bloccate, in treno è impossibile arrivare entro le 10.00”.

Del resto basta guardare gli orari: l’unico treno che arriva in mattinata parte da Roma Termini alle 6.57 e arriva a Genova Brignole alle 11.43. Niente da fare nemmeno per gli aerei: da Fiumicino il primo volo per Genova è nel primo pomeriggio (partenza 13.10, arrivo 14.15), anche nella nuova configurazione proposta da Alitalia. Da Genova a Roma il volo che parte al mattino e rientra la sera c’è (partenza 6.55, rientro da Fiumicino 21.40) ma non viceversa: chi vuole venire a Genova dalla Capitale, dunque, o parte la sera precedente o non sa come fare.

Altra riflessione: ogni volta che Alitalia cambia assetto societario produce un bagno di sangue di milioni di euro, come quando entrarono, grazie a Berlusconi, i ‘Capitani coraggiosi’: si trattò di una cordata di falsi imprenditori che finanziarono Alitalia con i soldi delle banche, in qualche caso senza nemmeno restituirli.

Credo che questo sia stato il più grande errore di Berlusconi: anziché rifilare il pacco ai francesi si impuntò per per mantenere la ‘compagnia di bandiera’, che è poi quella che ci fa pagare 700 Euro per un Genova – Roma (!) e poi ci lascia senza voli per essere raggiunti.

Ma che cavolo di compagnia di bandiera è se non garantisce neppure i collegamenti con zone come la Liguria che sono isolate da ogni altro sistema di trasporto?

Oggi, per  l’ennesima volta, sentiamo parlare di una nuova Alitalia: questa volta si chiamerebbe Ita e nascerebbe sotto la strategia del nuovo Governo Draghi con in prima linea il Ministro Giorgetti a trattare con l’Europa per farci di nuovo ‘autorizzare’ 3 miliardi di denaro dei cittadini da buttare nel pozzo senza fondo della ‘maledetta compagnia di bandiera’.

Coinvolto anche il Ministro, eletto in toscana (ma ligure), lo spezzino Orlando: suo il compito di disinnescare la bomba sociale visto che questa volta pare almeno che la nuova Ita dovrebbe partire con forti tagli di personale, che da sempre è in sovrannumero in confronto a qualsiasi altra compagnia aerea. Giorgetti dice: “Una compagnia pesante (cioè con tanto personale, ndr) non vola”. Stesse frasi dette in ogni occasione precedente.

Questa volta ci sono persone diverse, solo Draghi ha ottenuto una nuova deroga dall’Europa per continuare e immettere soldi e un nuovo progetto su Alitalia grazie anche al Covid che genera problemi in tutto il settore aereo mondiale. L’autorizzazione è arrivata da Margarethe Vestager, commissaria europea per la concorrenza, ma è l’ultima volta.

Ora vorrei capire i riflessi di questa operazione per noi in Liguria e invito a discuterne tutto il mondo politico ligure, dal Presidente Toti al Sindaco Bucci, ai parlamentari, dall’onorevole Paita, Presidente della Commissione Trasporti della Camera, a Edoardo Rixi così vicino a Giorgetti e, se ci degneranno della loro attenzione, anche i liguri di origine ma eletti in Toscana e Piemonte Orlando e Pinotti del Pd (non ho mai capito perché non si siano candidati in Liguria, a meno che non avessero paura di non essere eletti).

E poi il presidente dell’Autorità di sistema portuale Signorini, azionista di maggioranza dell’aeroporto, la Camera di Commercio di Genova ma anche quella Ligure, Confindustria  (su cui nutro ben poche speranze per come si muove da elefante in un negozio di cristalli).

Tutti devono lottare, visto quello che ci costa la nuova Ita, per ottenere almeno i voli che ci servono per collegare Genova a Roma e viceversa, utili oggi più che mai visto il totale isolamento nel quale viviamo.
Riusciamo a lavorare tutti insieme per difendere Genova e la Liguria?

Sino ad oggi non è stato così e il sistema trasportistico cielo-terra, sia autostradale che su ferro, è devastato, nel silenzio più assordante da parte di tutto il sistema politico e associativo. Non riesco a spiegarmi il perché.

Noi cerchiamo di stimolare, di denunciare, di segnalare la strada.
Ora attendiamo una forte reazione. E chiederemo la posizione a ogni soggetto indicato e cosa pensa di fare, oltre a organizzare a breve un dibattito sul tema.
Svegliamoci!

*Maurizio Rossi
, editore Primocanale e Senatore XVII Legislatura, membro della commissione Trasporti Senato