cronaca

I ristoratori annunciano altre manifestazioni
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"Ripeteremo il prossimo lunedì se non ci ascolteranno". Così i ristoratori che sono scesi in piazza a Genova il 15 febbraio, sfilando per le vie del centro della città e bloccando il traffico.


Sono partiti dalla prefettura, dove hanno svolto un presidio e poi si sono diretti sulla sopraelevata Aldo Moro in direzione ponente e la hanno bloccata, per poi andare verso Piazzale Kennedy e bloccare Corso Marconi alla Foce da dove si sono diretti verso la stazione Brignole percorrendo Viale Brigate Partigiane. I manifestanti hanno raggiunto Piazza della Vittoria e si sono infine diretti in piazza De Ferrari, sotto la sede della regione Liguria.

Il presidente della regione Giovanni Toti ha espresso la sua massima solidarietà ai ristoratori e ha anche avanzato la proposta che: "Nella cabina di regia che gestisce il Covid, entrino anche quei ministri che rappresentano la parte economica del paese, ossia le categorie che hanno sofferto di più le misure di contenimento del virus".

Sono stati più di mille i ristoratori che hanno partecipato alla protesta.  "Noi in questo momento siamo le vittime", hanno detto in coro. Moltissimi gli striscioni e i cartelli che hanno denunciato come sia la loro la categoria più colpita dalla crisi legata alle chiusure per il Coronavirus.

"Quando l'ingiustizia diventa legge...la resistenza diventa dovere"; "I ristoratori non sono interruttori, basta!"; "Il governo ci sta distruggendo, consapevole di farlo", "Lavoro è vita, senza quello esiste solo paura e insicurezza" si legge sugli striscioni.

I ristoratori chiedono di poter riaprire, di poter lavorare dopo i tanti sacrifici fatti per potersi adeguare alle norme di sicurezza. Si chiedono più ristori, perchè ormai i pochi che sono arrivati non bastano più. Qualche cittadino durante la manifestazione si è affacciato dalle finestre per applaudirli.

Non sono però mancati momenti di tensione. Un'auto, una panda, ha forzato il blocco dei manifestanti all'altezza di Via Cadorna, e ha investito una ragazza. La giovane è stata portata in codice giallo al Galliera. L'uomo alla guida del mezzo è però stato preso di mira da alcuni manifestanti che hanno assistito alla scena e si è dato alla fuga abbandonando la vettura. E' stato poi identificato e portato in questura. E' stato denunciato a piede libero per lesioni, fuga in caso di incidente con danni alle persone  e omissione di soccorso alle persone ferite in incidente stradale (GUARDA QUI).

Molti hanno scelto la strada della disubbidienza, e hanno tenuto aperto il giorno di San Valentino, nonostante i divieti. Sono scattate multe da 400 euro per i ristoratori 'ribelli' che hanno aperto nonostante la zona arancione (LEGGI QUI). Ma tantissimi hanno deciso di aprire anche nel ponente ligure, zona tra l'altro più colpita dall'aumento dei contagi. I locali hanno fatto il pienone, soprattutto da parte dei clienti francesi che, non potendo celebrare la festa degli innamorati in Francia, hanno valicato la frontiera. Qualcuno si è spinto fino a Sanremo. A Ventimiglia il ristorante 'Pasta e Basta', del quartiere Marina San Giuseppe, ha cambiato l'insegna in "Adesso Basta" (LEGGI QUI).

Protesta ristoratori a Genova, Benveduti: "Basta improvvisazione da parte del Governo" - LEGGI QUI

"La chiusura forzata in Liguria dei ristoranti, a poche ore dalla giornata di San Valentino, è l'ultimo campanello d'allarme di una vecchia gestione improvvisata che non rispetta in alcun modo i lavoratori di questo settore, che hanno investito parte dei risparmi per adeguarsi alle normative di sicurezza". È quanto scrive in un post su Facebook l'assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti, a commento della protesta dei ristoratori liguri contro le restrizioni del governo, scesi in strada quest'oggi a Genova.