cronaca

Fra gli allievi il rapper Tedua, ma per la palestra è rimasto "Marietto"
2 minuti e 1 secondo di lettura
L'allievo boxeur più importante è il rapper Tedua, ormai artista affermato, ora però superato da Sara Stirpe, la ragazza di Mele che è la prima ligure che si laurea campione d'Italia dei pesi massimi.

Le due palestre della Rossetto Boxe a Palmaro, nel ponente di Genova, e Arenzano, sono un punto di riferimento per i giovani: 

"Qui i ragazzi vengono anche per sfogare la loro rabbia" racconta Simone Rossetto, 38 anni, un passato da pugile dilettante e i modi delicati dell'educatore, il maestro di pugilato della Rossetto: "Spesso sono giovani che vivono realtà disagiate, complicate. Soprattutto nella palestra di Palmaro, poco lontano dai quartieri popolari del Cep di Pra' la boxe è anche un'opportunità di riscatto. Quei ragazzi hanno qualcosa dentro che spesso è un disagio: vengono qua ad elaborarlo e trasformarlo, lo evolvi; come ad esempio quelli insicuri che hanno subito bullismo".

Riscatto che è stata la molla di Sara Stirpe, 24 anni, neo campionessa d'Italia della categoria dei massimi che è salita sul ring a 18 anni perchè si sentiva sovrappeso e non è più scesa, anzi, è salita nel podio più alto.

Uno dei volti noti della Rossetto Boxe è da sempre il rapper di Arenzano Tedua, nome d'arte di Mario Molinari: 

"Marietto è arrivato qui da bambino - ricorda con affetto Rossetto -, stava quasi per salire sul ring per combattere, poi ha trovato la sua strada nella musica. Ricordo che quando mi disse che andava a Milano perchè voleva provare a sfondare con la musica quasi lo prendevamo in giro, e invece ha avuto ragione lui. E' una bravo ragazzo, il successo non l'ha cambiato, appena può viene qui a fare un po' di sacco, è umile".

Marietto Tedua che grazie ai social ha fatto diventare quasi famoso pure Simone: "Quando viene trova sempre il tempo di fare un video insieme a me. Marietto è fatto così" conclude il maestro di pugilato.

La rabbia di Tedua, la rabbia di Izi, i due più noti dei rapper genovesi, ormai una scuola come quella in passato dei cantautori, "è proprio la rabbia che spinge i ragazzi a salire sul ring, per trovare un riscatto, e ci sono tanti Tedua che indossando i guantoni trovano la loro strada, ed è questa la soddisfazione più bella che trovo a insegnare la boxe".