
Costa poi sottolinea come eventi, anche a carattere internazionale, siano stati rinviati: "Quest'estate il Giappone ha annullato le Olimpiadi e le rifaranno dopo un anno e allora forse si poteva trovare una soluzione anche per il Festival...".
La riflessione poi passa alla categoria dei ristoratori di Sanremo che certo non potranno comunque lavorare come sempre: "Sanremo vuol dire non solo serata di festa, di tv e musica ma una città che vive due settimane di festa grande e un giro di denaro che serve per ristoranti e bar per questo andrebbe fatta in un periodo possibile, certo che se i ristoranti sono chiusi qui a Genova devono esserlo anche lì".
La sensazione è che il Festival sia un'isola dove tutto è concesso: "I
due pesi e le due misure non possono valere in un periodo dove baristi e ristoratori sono stressati da aperture e chiusure continue - spiega Costa - noi abbiamo bisogno di programmazione".
Parlando più in generale Costa continua a essere convinto della necessità di una chiusura completa per periodo più lungo: "Secondo me la soluzione è una chiusura completa per più tempo - conclude - per poi risprire in sicurezza, per il mio ristorante, per esempio, i costi sarebbero uguali, ovviamente necessari aiuti programmati nel tempo".
IL COMMENTO
Moschee in Liguria, sì o no?
Caro Franco pensiamo noi a Colombo e a Taviani