cronaca

Alcune regioni chiedono lo slittamento, così come gli esperti
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Al via le iscrizioni online per il prossimo anno scolastico, il 2021/2022, per le prime classi di tutti i cicli. Fino al 25 gennaio, secondo quanto stabilito dal Miur, c'è tempo per scegliere in quale scuola primaria, secondaria di primo o di secondo grado statale iscriversi. L’adesione alla procedura d’iscrizione online è facoltativa per le scuole paritarie. L’iscrizione si effettua, invece, in modalità cartacea per la scuola dell’infanzia. Per affiancare i genitori nella scelta è disposizione un’App del portale ‘Scuola in Chiaro’ che consente di accedere con maggiore facilità alle principali informazioni relative a ciascun istituto. Ma in Liguria l'altro grande strumento è stato offerto dalla piattaforma di Salone Orientamenti che ha permesso alle scuole di realizzare open day virtuali durante tutto il mese di dicembre e il materiale è ancora disponibile per le famiglie (LEGGI QUI).

Ma intanto c'è un grosso punto interrogativo sul rientro in classe a partire dal 7 gennaio. La Liguria è pronta per riaccogliere in aula il 50% degli studenti delle scuole superiori come stabilito dall'ordinanza del ministro Speranza, già pronto il piano dei trasporti di Amt, Atp e Trenitalia, ma ancora nelle ultime ore altre regioni, associazioni di presidi e sindacati esprimono perplessità. Il campanello d'allarme è stato lanciato dai governatori di diverse regioni che hanno ventilato come proposta di rinviare all'11, al 15 o al 18 gennaio il primo giorno di scuola del 2021. Ad unirsi al coro, sono stati anche alcuni esperti tra cui il consulente del ministro della Salute Walter Ricciardi, il direttore delle malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli e il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Filippo Anelli che non aprirebbe le aule nemmeno a metà gennaio.


Il Veneto ha già stabilito che le superiori continueranno fino al 31 gennaio con la didattica a distanza al 100%. Stessa decisione del Friuli Venezia Giulia, mentre sono in corso le valutazioni nelle Marche e in Puglia. In Campania, invece, la scuola riaprirà l'11 gennaio per l'infanzia e le prime due classi della scuola primaria, poi dal 18 gennaio si valuterà la possibilità del ritorno in presenza per la scuola primaria e dal 25, invece, per la secondaria di primo e secondo grado. 


Covid e scuola, Capra (Cisl): "Test rapidi per personale e studenti" - L'INTERVISTA DI PRIMOCANALE



E dai sindacati arriva una controproposta: "Visto che a scuola l'attività didattica è importante in presenza" dice il segretario generale Cisl Scuola per la Liguria Monica Capra, "credo si debba pensare a un test rapido per personale e studenti, quindi organizzare un presidio sanitario per ogni scuola".

Covid, ipotesi divieto spostamenti tra regioni fino al 15 gennaio - IL GOVERNO



Per il momento, però, il premier Giuseppe Conte e la ministra Azzolina non sembrano voler fare retromarcia sulla data stabilita ormai da diverse settimane, dato che nel vertice di ieri con i membri del comitato tecnico scientifico si è parlato più di spostamenti, visite ai parenti e cambio dei parametri dell'indice Rt per stabilire i 'colori' nelle diverse regioni. Ma nell'incontro serale con le regioni, se n'è discusso a lungo come lascia intendere un lungo post del presidente Giovanni Toti su Facebook, dove ha commentato: "Dove saranno prevedibili e necessarie nuove misure restrittive, è inutile riaprire le scuole superiori per pochi giorni, magari due, per poi richiudere. Questa sarebbe solo una decisione politica voluta da qualcuno nel Governo per mettere la propria bandierina, senza nessun vantaggio per gli studenti e con molti ulteriori disguidi per le famiglie". Anche per questo, i governatori hanno iniziato a firmare le ordinanze per stabilire come (non) avverrà il rientro in classe nei rispettivi territori. 




Sta di fatto che si continuerà a discutere in queste ore, anche se mancano 3 giorni al 7 gennaio e come sempre le famiglie così come gli istituti scolastici avrebbero bisogno di organizzarsi per tempo, sia in caso di ripartenza, sia in caso di un eventuale slittamento. Le valutazioni andranno fatte anche in relazione ai dati, alle regole che verranno stabilite dal 7 al 15 gennaio e poi al Dpcm che varrà a partire dal prossimo 16 gennaio.