economia

Le parole del governatore ligure nel corso del Welfare Italia Forum
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"La sfida del domani del welfare, della presa in carico, del prendersi cura del cittadino invece che curarlo e' l'integrazione tra medicina ospedaliera e domiciliare". Lo ha detto Giovanni Toti, vice presidente della Conferenza delle Regioni e presidente della Liguria, intervenendo in videoconferenza ai lavori del Welfare Italia Forum.

Per Toti bisogna "preparare un welfare del futuro", investendo in "ospedali piu' snelli di quelli che abbiamo" e orientando "la presa in carico del paziente verso l'assistenza extraospedaliera. Quello che - ha evidenziato il governatore - il covid sta in qualche modo accelerando". Secondo Toti "dobbiamo costruire una rete territoriale integrata con la capacita' ospedaliera, senza dunque arrivare allo spostamento fisico del paziente verso i pronto soccorso e i reparti di degenza. Con il Covid stiamo facendo lo sforzo di tenere il piu' possibile a casa i pazienti, offrendo pero' loro protocolli di cura domiciliare adeguati per dare tutta l'assistenza necessaria: in futuro, dobbiamo fare lo stesso su piu' specialita' diverse".

La strada, secondo il presidente ligure, va percorsa potenziando alcuni aspetti, come ad esempio "l'accordo con i medici di medicina generale", valido al momento sull'emergenza covid, rafforzando "la rete degli infermieri di comunita'", puntando sulla "capacita' di teleconsulto e condivisione dati, ma anche sull'adeguata formazione del cittadino per usare questi strumenti a suo favore, evitando gli spostamenti da casa verso ospedali o ambulatori".


l governatore ligure in un post su Facebook ha parlato anche della situazione covid e delle conseguenze economiche: "Troppi catastrofisti. Qualcuno sembra quasi provare un sottile piacere nel pronosticare un Natale cupo, chiusi in casa e lontani dagli affetti più cari. Un Natale senza commercio, con le vetrine spente, senza pranzi in famiglia e senza i nostri piatti tipici. E quindi senza lavoro per chi li produce. Ieri ho visto i dati del commercio e non sono meno drammatici degli altri dati di questa pandemia".