Invece che aver migliorato la situazione, invece che chiarirla la ha ulteriormente resa caotica. È Atp, l’azienda di trasporto provinciale di Genova, il giorno dopo l’emanazione delle linee guida sul trasporto da parte del Governo, a mettere in evidenza un paradosso che riguarda gli scuolabus, servizio che Atp svolge in convenzione con 28 Comuni, grazie a 23 mezzi e un totale di 1200 studenti, l’anno scorso. “Il Governo prevede che mezzi identici strutturalmente ma immatricolati in modo diverso, cioè come scuolabus o come extraurbani, abbiano una capienza diversa. Cinquanta per cento per gli immatricolati come scuolabus e 100 per cento per quelli immatricolati come extraurbani. Atp usa per il trasporto scolastico sia gli uni che gli altri, quindi ci troveremmo con alcuni Comuni che possono riempire al centro per cento quei mezzi perché hanno la “fortuna” che siano immatricolati come extraurbani, e altri invece che potranno riempirli a metà. Abbiamo chiesto chiarezza al Governo perché così rischiamo di soddisfare pochissime richieste e quindi che alcuni Comuni debbano dire no alla metà delle richieste dei genitori”.
Intanto le linee guida del Governo hanno fatto salire dal 60 all’80 per cento la capienza dei bus urbani, usati da studenti di medie e superiori (tremila) per andare a scuola. Per gli extraurbani confermata la capienza del 100 per cento a sedere.
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