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Obiettivi stadi di proprietà e crescita del brand per la Serie A
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Dopo una stagione faticosa e chiusa ad agosto con l'incubo coronavirus, il numero 1 della Lega Serie A ha espresso tutta la sua soddisfazione per come il campionato italiano sia riuscito a reagire e a terminare un'annata che resterà nella storia: "Alla fine dell'ultima giornata quando abbiamo consegnato lo scudetto e i premi ai giocatori vedere il sorriso sul loro volto è stata la cosa più bella".

"Ce l'abbiamo fatta, anche questa è andata" ci siamo detti una volta conclusa la stagione ha aggiunto Dal Pino. Adesso l'obiettivo è quello di riportare il brand "Serie A" in alto: "Vogliamo essere meglio di Liga, Bundesliga, Ligue 1 e Premier League. Vogliamo tornare ad essere protagonisti sulla scena internazionale e in questa direzione un primo passo è stato fatto visto che imprenditori statunitensi si sono interessati ai nostri club".

E proprio Rocco Commisso, che lo scorso anno ha acquistato la Fiorentina, ha iniziato subito il progetto per regalare alla società viola uno stadio di proprietà. Su questo tema, il presidente della Lega Serie A, non ha dubbi: "Sono al suo fianco, così come sono accanto ad ogni proprietario di società che vogliano intraprendere questa strada. In questo momento ci sono troppe battaglie burocratiche, ora abbiamo un'opportunità incredibile e dobbiamo coglierla".

Nell'intervista rilasciata a The Athletic, Dal Pino ha aperto anche alla possibilità di riaprire gli stadi già a partire dalle prime gare della prossima stagione al via il 19 settembre: "Dobbiamo esser prudenti, visto anche l'aumento dei casi ma oltre a questo noi vogliamo fare la cosa giusta. Non sono due fattori incompatibili. Il team di lavoro della Lega ha presentato un o studio alla FIGC e al comitato tecnico-scientifico in cui è riportato il piano per permettere alle persone di tornare allo stadio e in sicurezza".

Sì ai tifosi ma no al razzismo: "Il nostro obiettivo è eliminare questa piaga dal calcio italiano e per questo motivo sanzioneremo pesantemente ogni comportamento discriminatorio"