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Respinta la candidatura di Ferruccio Sansa
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Niente di nuovo sotto il sole sempre più pallido del Pd ligure e genovese. Come ci si aspettava, la segreteria regionale del partito ha respinto la candidatura del giornalista Ferruccio Sansa (sancita a Roma) quale antagonista numero uno del governatore Toti alle prossime regionali. Candidatura avanzata da Campo progressista, apprezzata dal Movimento 5 Stelle, sostenuta in sede romana nientemeno che dal vicesegretario nazionale del Pd, lo spezzino Andrea Orlando. Riportata la scelta a Genova ecco il risultato: tre segreterie provinciali, (quella della Spezia è commissariata e non si capisce che cosa abbia deciso) e quella ligure hanno detto no.

Troppo 'di rottura' il giornalista per diventare il candidato “condiviso” (termine ipocrita in politica) dal contratto-alleanza-accordo guai a parlare di coalizione tra Pd-M5S e sinistre variegate, unico esempio tra le regioni italiane alle prossime elezioni, tanto da assegnare alla Liguria lo scomodo ruolo del laboratorio. Laboratorio, cucina di chi? Di che cosa? Ma della nuova politica diamine! Quella di Giuseppe Conte-Crimi-Zingaretti-Fratoianni a Roma e, appunto, del Signor X in Liguria se mai ci sarà un Signor X, cioè se mai i progressisti riusciranno a trovare un nome spendibile, unitario, concordato. Uno insomma da non lasciar bruciare malamente come invece hanno fatto l’altra sera. Uno da tentare seriamente di scalzare Toti dal palazzo di De Ferrari, uno forte di un sicuro successo di preferenze tra tutti coloro, dal centro alla sinistra, che non vogliono far rivincere il centrodestra.


Ma la vera disfatta di questa vicenda che ora è davvero complicata, ricade tutta (o quasi) sulle spalle del vicesegretario di Zingaretti, Andrea Orlando che, ciclicamente, viene indicato come un sicuro emergente sia in Liguria che a Roma, senza che poi emerga effettivamente, anche perché ormai non è più di primo pelo e dovrebbe essere emerso da mo’. Dopo questo scivolone nazionale, le sue azioni (almeno tra Sarzana e Ventimiglia) all’interno del Pd sono crollate. Una fase che avrebbe dovuto scatenare il Pd ligure, portarlo accanitamente a trovare un nome di punta non per farsi dire di no da tutti gli altri. Invece l’iniziativa l’hanno assunta abilmente i Cinquestelle che il nome, dopo la fuga della Salvatore, lo hanno trovato, individuando il giornalista de "Il Fatto".

Ricerca che non è riuscita nemmeno col lockdown, tempo di riflessioni obbligate per tutti, a trovare un nome condivisibile, civico nel significato migliore, bruciando malamente negli ultimi giorni il capo della comunità ebraica genovese, Ariel Dello Strologo, che si è dovuto beccare il “no” secco di Sinistra e M5S. Ha assolutamente ragione Vittorio Coletti che su La Repubblica- Genova scrivendo molto criticamente su questa vicenda confessa di non sapere “se è più sconcertante o più ridicola o deprimente” e chiude l’articolo con un giudizio perentorio: “Nessuno si sarebbe aspettato un percorso così disonorevole e misero per (non) arrivare a proporne uno”.


E questo è il Pd locale che fino a pochi anni fa ha espresso governatori e sindaci molto forti politicamente. Un partito la cui segreteria è oggi così modesta da non trovare un nome disponibile. Il nulla assoluto. Bel segno di peso politico in un territorio regionale anche di piccole dimensioni come il nostro.


Ma quello che appare più deprimente è l’atteggiamento dell’Orlando nazionale che probabilmente, irritato di doversi occupare di queste “beghe da caruggi”, preferendo le alte arie della politica tra Palazzo Chigi e il Nazareno, avrà liquidato la faccenda con un “Ma facciamo un po’ quello che vogliono i grillini così ci salviamo….”. Non rendendosi conto che a pagarne le conseguenze più pesanti potrebbe proprio essere il vertice nazionale del partito che, se si rompe il tentativo di alleanza ligure, il Gran Laboratorio del Basilico, rischia anche la fragile unione (parola grossa) a costante rischio sfascio, sotto le ali di San di Giuseppe Conte.

VERTICE RIMANDATO - Il vertice a Roma tra Pd, Campo progressista e Movimento 5 Stelle - previsto dopo la risposta negativa del Pd Liguria alla candidatura condivisa di Ferruccio Sansa - è stato rinviato a data da destinarsi