La cultura riparte, lo fa con le dovute precauzioni e a distanza, ma del resto non si è mai fermata. Di sicuro non si è mai fermato Palazzo Ducale che in questi due mesi è sempre stato molto attivo e attento per arrivare a tenere compagnia al proprio pubblico. Dopo le visite guidate in onda su Primocanale alle mostre che hanno dovuto chiudere i battenti, ha potuto riaprire al pubblico ancora per qualche giorno, da martedì 19 maggio a domenica 24, la mostra dedicata a Banksy che aveva già riscosso grande successo, ma che ancora tanti avrebbero voluto vedere. Mascherina, misurazione della temperatura, igenizzante e visite al metro grazie a dei cerchiolini rossi per terra: queste sono le disposizioni prima di poter entrare e ammirare alcune delle opere più note del noto street artist, dalla bambina con il palloncino a Topolino divorato da un enorme serpente di Dismaland.
Ma prima di questa attesa riapertura era già partita "La mostra che non c'è", un'idea che Luca Bizzarri, presidente della Fondazione Palazzo Ducale, ha raccontato a Primocanale: "L'ispirazione mi è venuta dopo aver letto che una squadra di calcio di Casablanca aveva venduto i biglietti di una partita inesistente per raccogliere un po' di fondi, con tanto di spot televisivo di vecchie glorie, ovviamente spiegando che non si sarebbe tenuta". Così è nato il ciclo di incontri social dove grandi esponenti del mondo dell'arte hanno spiegato e spiegheranno delle operte di una mostra che non c'è, ma che potrebbe esserci "Abbiamo riunito virtualmente così alcune delle opere commissionate per Genova o dalla grandi famiglie genovesi, capolavori ormai lontani e esposti in vari musei del mondo".
Subito hanno aderito all'iniziativa anche altre grandi realtà genovesi come il Teatro Carlo Felice, il Teatro Nazionale di Genova e l’Acquario. Un segnale di come la cultura a Genova abbia fatto rete per superare questo momento di difficoltà. "E' un segnale, un segnale che ci siamo sempre per la nostra città e che stiamo lavorando a tantissimi progetti per poter tener viva la passione per l'arte", commenta il direttore di Palazzo Ducale Serena Bertolucci, finalmente tornata in ufficio. "Abbiamo continuato anche da casa a lavorare per fare in modo di proporre idee sempre nuove nei prossimi mesi che possano consentire ai visitatori di muoversi all'interno dei nostri allestimenti in tutta sicurezza".
"La mostra che non c’è", tra l'altro, partecipa anche alla settimana dedicata all'edizione digitale dei Rolli Days con due appuntamenti con Giacomo Montanari, co-curatore della mostra insieme a Serena Bertolucci e curatore scientifico dei Rolli Days: appuntamento martedì 19 maggio, con 'Danae e la pioggia d’oro' di Orazio Gentileschi, esposta al Getty Museum di Los Angeles e giovedì 21 maggio con il 'Ritratto della famiglia Lomellini' di Anthoon van Dyck custodito oggi alla National Gallery of Scotland a Edimburgo.
Non sarà un anno facile per il Ducale che avrebbe dovuto ospitare diverse mostre molto attese tra cui quella di Disney o quella dedicata a Michelangelo che è slittata in autunno, ma questo primo segnale di ripresa fa ben sperare. L'augurio è che presto possa tornare ad accogliere prima di tutto genovesi e liguri, poi anche i turisti. "La cultura e l'arte non sono uno svago o un divertimento, ma servono a far riflettere, sono importanti ed era fondamentale che si potesse ripartire pian piano", ha poi commentato Bizzarri. "E' un bel segnale non solo per tutti coloro che operano in questo settore, ma anche per chi può finalmente venire a trovarci".
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Fase 3, Palazzo Ducale riapre "Banksy" e online continua "La mostra che non c'è"
La mostra sarà visitabile ancora fino a domenica 24 maggio
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