cronaca

Davanti a Conte e De Micheli, Toti e Bucci, ma senza l'architetto Piano
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Le diciotto pile del nuovo ponte per Genova sono state illuminate con il tricolore alla vigilia della posa in opera dell'ultima parte di impalcato prevista alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli. Il tricolore riunisce simbolicamente la Val Polcevera tagliata in due dal crollo del ponte Morandi e 'ricuce' lo strappo subito da Genova. E il sindaco Marco Bucci fissa già una data importante: "L'inaugurazione definitiva del nuovo Ponte di Genova avverrà nel mese di luglio. Non vediamo l'ora".

"L'Italia s'è desta, benvenuto ponte di Genova", ha detto il governatore Giovanni Toti. "E' una buona settimana per Genova, si alza l'ultimo impalcato del Ponte. Credo sia stata un'opera straordinaria riuscirci in questi tempi, ancor più straordinario il fatto che il cantiere non si è mai fermato un giorno, un protocollo d'efficienza di esempio a livello nazionale. Faccio i complimenti al sindaco e commissario per la ricostruzione del Ponte Marco Bucci e alla sua squadra. Con il posizionamento dell'ultimo impalcato, la struttura del nuovo Ponte per Genova è conclusa. Una grande emozione e un grande traguardo non solo per la Liguria ma per l'Italia intera, un modello, quello del cantiere del ponte, per un Paese intero e guardato da tutto il mondo con grande ammirazione. Questo cantiere è il simbolo di quel Paese che non si ferma davanti alle avversità e, anzi, è capace di trasformare una grande tragedia in un'opportunità. Qui non ci siamo mai fermati, grazie all'impegno del sindaco, delle ditte che hanno impegnato le loro eccellenze e degli operai, di tutti gli uomini e le donne che hanno sacrificato il loro tempo lavorando duramente per un obiettivo comune", ha sottolineato Toti.

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Renzo Piano è a Parigi, bloccato dal lockdown per il coronavirus. Fin dal 14 agosto 2018, l'architetto genovese ha sempre voluto ricordare le povere vittime della tragedia. Non le ha dimenticate neppure il giorno in cui gli operai hanno portato in alto l'ultimo pezzo."E' un momento importante, ma non può essere una festa perché non bisogna mai dimenticare da cosa nasce. Da una terribile tragedia. Soddisfatto? No, diciamo che questa opera è consolante. E' consolante vedere che siamo riusciti a costruirla. Consola vedere che questa opera è nata da un grande lavoro collettivo. Vedere che si è riusciti a realizzarla in tempi molto brevi. Io ho partecipato sostanzialmente solo difendendo un'idea molto chiara e semplice, molto genovese. Quella di un ponte che quasi attraversa la vallata chiedendo il permesso, perché non è impattante", dice Piano.

Il cantiere non si è mai fermato, neppure per il coronavirus. "Non si è perso un giorno. Non perché si è irresponsabili ma perché ci sono cose che non si possono fermare. Sempre con la dovuta attenzione". La forza della struttura è fondamentale e "la forma della chiglia di una nave non è una bizzarria ma l'ho data per due ragioni: perché è una ottima struttura di ponte e perché è stata costruita da chi fa navi con una tecnologia a loro familiare. Essendo molto largo, 30 metri, mentre quello di prima era circa 20, e molto lungo, aveva bisogno di una struttura come quella di una nave, capace di prendere un'onda da prua a poppa. La forma serve anche, vedendolo da sotto, a consentire alla curvatura di giocare con la luce, che la accarezza".

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Sull'ultima campata c'è la bandiera di San Giorgio, la bandiera della città di Genova. Sotto gli occhi del ministro alle infrastrutture Paola De Micheli, del commissario per l'emergenza Giovanni Toti, del commissario straordinario per la ricostruzione Marco Bucci e dei vertici di Fincantieri, Salini Imprergilo e della joint venture PerGenova, con una delicata operazione l'impalcato del nuovo viadotto conmpleta la 'spina dorsale' d'acciaio che riunisce, dopo 620 giorni dal tragico crollo del Morandi (43 morti, 14 agosto 2018), la parte est con quella ovest della Valpolcevera.

Il ponte è composto da 1067 metri di acciaio e conta su 19 campate poste a 40 metri di altezza, sorretti da 18 piloni. A 'salutare' l'ultima operazione della parte 'd'acciaio' del Ponte ci pensa la sirena del cantiere. Quando le due sponde saranno riunite si uniranno con un lungo suono le navi in porto e in rada. Sarà un momento di grande emozione perché se è vero che l'incastro dell'ultima campata non significa veder finito il ponte, è di certo un grande passo avanti verso la fine di una vicenda terribile e straordinaria insieme.