cronaca

L'azienda devolverà in beneficienza eventuali utili a lavori completati
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Grandi opere di qualità realizzate a tempi record e in sicurezza. E' quello che dimostra l'esperienza del nuovo Ponte di Genova, di cui Salini Impregilo (Webuild) si appresta a completare la struttura, con l'innalzamento dell'ultimo impalcato e la presenza del ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli. E ci sarà la bandiera di San Giorgio, vessillo di Genova, sull'ultima campata del nuovo viadotto con Primocanale in diretta a seguire le operazioni che completano l'opera.

Pietro Salini, amministratore delegato di Salini Impregilo, ha parlato della necessità di un grande piano di investimenti in infrastrutture per rispondere alla crisi economica derivante dall'emergenza sanitaria Covid-19 e ridare lavoro a centinaia di migliaia di persone.

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"Con la costruzione del nuovo ponte di Genova abbiamo dimostrato che in Italia le infrastrutture di qualità si possono fare in sicurezza, basta avere coinvolte le giuste aziende con le competenze adeguate e la volontà del sistema di realizzare l'opera in tempi rapidi. Il ponte di Genova rappresenta un modello per un piano infrastrutturale che in Italia deve partire immediatamente per investire in ospedali e trasporti, creando occupazione. Abbiamo proposto di costruire infrastrutture nel settore sanitario per creare 10mila nuovi posti letto, con un costo indicativo di 1,5 miliardi di euro, vale a dire il 2% dei contributi che riceviamo dall'Europa. Risorse che dobbiamo utilizzare per creare occupazione e rilanciare la domanda in Italia. Dobbiamo utilizzare risorse che gia ci sono, abbiamo a disposizione 28 miliardi di fondi strutturali non spesi, soldi veri che potremmo utilizzare subito", ha commentato Pietro Salini.


"Il Ponte di Genova ci ha insegnato che possiamo far lavorare per un anno mille persone e contemporaneamente restituire al territorio una infrastruttura fondamentale in tempi mai visti prima. E' per noi un progetto molto particolare, che stiamo vivendo con un approccio emozionale oltre che professionale, impegnando i migliori tecnici, con tutta la loro competenza ed esperienza acquisite in alcuni dei piu iconici cantieri nel mondo. Questa è per noi un'opera simbolica per la quale ci siamo messi al servizio del Paese, un'opera che rappresenta una speranza per la rinascita dell'Italia. In questa comunanza di sforzi, in questo sogno, abbiamo voluto anche noi fare la nostra parte, non solo costruendo il ponte nei tempi più rapidi possibili e con la massima qualità, ma anche decidendo che Salini Impregilo devolverà in beneficienza eventuali utili che dovessero emergere a lavori completati. Nato da una tragedia non solo territoriale ma collettiva, il ponte è diventato simbolo di riscatto di una Italia che mette in campo le migliori aziende e i migliori tecnici ed ingegneri e costruisce con determinazione in soli 10 mesi la struttura del ponte, dalla fondazione della prima pila al completamento delle operazioni di innalzamento dell'ultimo impalcato", ha proseguito l'ad dell'azienda.

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"Stiamo vincendo la nostra sfida contro il tempo, contro le avverse condizioni meteorologiche di una citta' di mare, contro le difficoltà tecniche e contro una pandemia mai conosciuta a livello globale. Con un grande lavoro di squadra con le istituzioni nazionali e territoriali, in particolare la struttura commissariale e le strutture competenti della Regione; con l'architetto Renzo Piano, che ha ideato l'opera; con Italferr, che ha realizzato il progetto esecutivo; con Rina Consulting, e poi con Fincantieri Infrastructure, nostro partner nella joint venture Pergenova che sta costruendo il Ponte; con i subappaltatori ma soprattutto con tutte le persone che hanno messo cuore e mani in questo progetto. E' stata la determinazione di professionisti che abbiamo chiamato in campo a Genova, anche da altri progetti in cui erano impegnati, a permettere di realizzare questa impresa, fino a tutte le maestranze e ai ragazzi che sono arrivati stagisti e sono cresciuti con noi in una sfida così importante", sottolinea Salini.


"Abbiamo dimostrato che lavorare in sicurezza è possibile anche durante l'emergenza Coronavirus, grazie alle misure prese e all'impegno delle centinaia di persone in cantiere, lontane dalle famiglie a volte per settimane. Abbiamo dimostrato che fare un'opera nei tempi giusti si può anche in Italia, basta volerlo tutti insieme e remare tutti insieme nella stessa direzione. Il Ponte unisce il cuore del Paese, uomini e donne di ogni regione, dal mare della Sicilia alle montagne della Lombardia, fianco a fianco con un sogno che oggi è realtà. Per questo l'opera è la bandiera ideale di quell'unione di persone e di culture che fa grande l'Italia e che rende speciale la sua anima. I valori su cui il Ponte è costruito affondano le loro radici nel Risorgimento e negli ideali che quel periodo ci ha lasciato, sintetizzati dalla musica, dall'inno nazionale e dal tricolore che sventola sul cantiere. Questa passione e la capacità e voglia di fare continueranno ad animare il nostro futuro. Siamo uomini e donne del fare, e abbiamo la responsabilità di mettere al servizio del nostro Paese le nostre competenze e il nostro impegno perché l'Italia continui a essere sinonimo di eccellenza nel mondo", ha concluso un emozionato Pietro Salini.