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Poche le novità nel nuovo decreto, dal premier un monito all'Europa
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La firma del nuovo Dpcm è attesa nel giro di poche ore. Un decreto che sostanzialmente conferma le misure restrittive per altri 15 giorni, come ha confermato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Pochissime le deroghe introdotte, tra queste quelle per le librerie e le cartolerie. Il testo non è ancora chiuso ma lo sarà nelle prossime ore, spiegano fonti di governo.

Il lockdown quindi prosegue (con poche modifiche) fino al 3 maggio,
ma intanto si inizia a lavorare alla 'Fase 2'. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sta lavorando per mettere a punto il nuovo Dpcm che deve firmare nei prossimi giorni, per prolungare le misure di contenimento del coronavirus, in scadenza il 13 aprile. Per questo ha tenuto una serie di incontri, di persona e in videoconferenza. Prima con i capi delegazione di Pd, M5s, Iv e Leu, poi con le parti sociali, infine con i governatori e i rappresentanti di province e Comuni.

Al momento non ci sono "le condizioni di riaprire le attività produttive", ha detto il premier, senza rischiare di "far risalire la curva dei contagi". Da qui la decisione di varare una proroga di quasi tre settimane, eventualmente permettendo alcune limitate riaperture, comunque in settori primari come le filiere alimentari, quelle farmaceutiche, le cartolibrerie, e comunque rispettando rigide norme di sicurezza. Nel governo, dunque, ha prevalso la linea della massima cautela, caldeggiata tra gli altri dal ministro della Salute Roberto Speranza, anche nel timore che le festività pasquali e il ponte del primo maggio possano spingere i cittadini a uscire. Proprio per questo il Viminale ha emanato una circolare, raccomandando un rafforzamento dei controlli in particolare sulle seconde case.

Conte però sa di dover fronteggiare il pressing sia interno (soprattutto di Italia viva, infatti assai poco contenta della linea che si sta affermando) che delle imprese per far ripartire la produzione. Confindustria e le associazioni datoriali lo hanno ribadito anche oggi. E il premier, nell'annunciare la proroga del lockdown, ha voluto rassicurare sul fatto che l'esecutivo è al lavoro per programmare la 'Fase 2'. Per questo, accogliendo la richiesta che il Pd ripete ormai da giorni, sarà istituita una 'cabina di regia' con esperti di industria ed economia e delle parti sociali, che affiancherà il comitato tecnico-scientifico. Un organismo che, coordinato da Palazzo Chigi, dovrà definire tempi e modalità per una progressiva riapertura delle attività, garantendo le condizioni di sicurezza per i lavoratori perché, come ha detto il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, la priorità è "mettere in sicurezza la salute degli italiani: con la salute a rischio non c'è economia".

Questo, dunque, lo scenario dei prossimi venti giorni. Dopo sarà possibile una ripresa, magari 'differenziata' per zone sulla base dell'estensione dei contagi, anche se su questo ancora non c'è una linea univoca. Ma per capire per quali settori e con quali modalità si potrà ripartire ci sarà da attende i dati sul procedere della malattia almeno della prossima settimana. La data del 3 maggio come fine del nuovo lockdown è stata anche per meglio abbracciare il ponte del primo. Il premier ha spiegato che si potrebbe valutare qualche mirato ampliamento dei codici Ateco esclusi dalle restrizioni ma "cum grano salis".

Il presidente Conte ha invitato poi l'Unione europea a dare una risposta rapida, forte e unitaria per affrontare le ripercussioni della pandemia da coronavirus e ha esortato i paesi membri a mostrare uno spirito di solidarietà in questa circostanza, in modo da non perdere la fiducia delle persone. Il premier ha spiegato che "le misure preventive adottate dall'Italia hanno contribuito a ridurre il numero di contagi da coronavirus e che ora l'Italia e' pronta ad affrontare la seconda fase". Per Conte "il sistema sanitario italiano non era pronto per affrontare una pandemia come il coronavirus, nonostante il fatto che sia tra i migliori sistemi al mondo". Infine, ha spiegato che la diffusione del virus "non ha lasciato il tempo alle autorita' di rispondere rapidamente per fornire le attrezzature mediche necessarie".