
Il susseguirsi di nuovi filoni di indagine stanno facendo emergere una situazione preoccupante per quanto riguarda la salute di viadotti e gallerie delle autostrade della Liguria. L'ultimo capitolo al momento è la nascita dell'indagine legata al crollo di due tonnellate di materiale dalla galleria Bertè sulla A26 che solo per fortuna non ha causato danni. Primocanale nei prossimi giorni sentirà tutti i parlamentari liguri per sapere come si schierano, pro o contro la revoca delle concessioni.
Con l'avvio del 2020 il governo vorrebbe chiudere il discorso in tempi brevi e arrivare alla revoca. Intanto sulle ipotesi di revisione delle concessioni autostradali, e dopo il taglio del rating da parte di Moody's, il titolo ha bruciato da inizio anno circa 361 milioni di euro di capitalizzazione, arrivando a quota 16,7 miliardi. "Stiamo per chiudere questo dossier" ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha sul suo tavolo i risultati dell'istruttoria su Autostrade. "Giunti a questo stadio di analisi è evidente che qualcuno ha sbagliato e ha commesso negligenze gravi e imperdonabili".
Il M5s preme ormai da 16 mesi per arrivare alla revoca, Italia Viva di Renzi tira il freno a mano. Stefano Fassina, economista e politico italiano, già viceministro dell'Economia del Governo Letta punta il dritto contro l'ex premier e sindaco di Firenze attaccandolo e contestando il monopolio creato (LEGGI QUI). Di Maio, leader dei Pentastellati, va invece dritto per la sua strada e conferma: "E' giusto che i Benetton perdano i loro profitti". Il quadro delle autostrade in Liguria è preoccupante con cantieri infiniti e sparsi a macchia di leopardo in tutta la regione da Ventimiglia a Sarzana passando per le tratte che collegano con Piemonte e e Lombardia. Una situazione che preoccupa e non poco i cittadini della Liguria che in tanti in questi giorni ci hanno scritto e raccontato le loro paure e i disagi riscontrati lungo le tratte regionali (LEGGI QUI).
La maggioranza di governo però su questo rischia la frattura. Ma la preoccupazione è alta anche per i vertici di Autostrade per l'Italia. L'amministratore delegato Roberto Tomasi tenta la carta del dialogo e lo fa sottolineando che la posta in gioco è molto alta: cioè il rischio fallimento. Nel mirino c'è l'articolo 35 del Milleproroghe, che allarma non solo Autostrade per l'Italia ma tutte le concessionarie.
IL COMMENTO
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