cultura

Raccontare il passato, comunicare il presente, immaginare il futuro
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A Palazzo Ambrogio Di Negro, sede della Fondazione Edoardo Garrone, si è tenuta la lettura pubblica dei racconti raccolti nel volumetto “Chiamami Impresa. Storie d’azienda in forma di racconto”, realizzato nell’ambito di Genova Capitale della Cultura d’Impresa 2019, il progetto di Confindustria nazionale per la diffusione della cultura d'impresa di cui Confindustria Genova ha curato l'edizione "pilota", con la partecipazione di Enrique Balbontin.

Il progetto “Chiamami Impresa” si è sviluppato a partire dalla convinzione che sia possibile raccontare in modo accattivante l’industriae che niente meglio della letteratura possa farlo, tenuto anche contro che l’avvento dello storytelling come strategia di comunicazione persuasiva ha reso sensibili gli imprenditori alla “potenza della parola” emotiva e della narrazione.

Tramite l’interazione fra alcune importanti aziende genovesi e altrettanti scrittori liguri, hanno preso vita dei piccoli circoli “virtuosi” fatti di incontri ed esperienze condivise, restituiti in forma di racconto, attraverso al coinvolgimento di sei fra i più validi scrittori del panorama letterario ligure e non solo – Marco Ferrari, Barbara Fiorio, Barbara Garassino, Lorenzo Licalzi, Rosa Matteucci e Claudio Pozzani – ai quali è stato chiesto di confrontarsi in prima persona con una realtà imprenditorialesignificativa – Acquario di Genova, Amico & Co, Ansaldo Energia, Movendo Technology, Razeto e Casareto, e Pietro Romanengo fu Stefano – e di scriverne poi liberamente, assecondando le proprie attitudini e prospettive creative. L’insieme è andato a comporre una singolare ricognizione d’autore, nel quale il racconto scritto si intreccia strutturalmente, anche se quasi sempre in modo atipico, con la riflessione sull’industria, la sua storia e i suoi valori.