Cronaca

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Un video di due minuti, che riprende il luogo del delitto, in via San Bernardo, nel centro storico di Genova, dove venne uccisa Luciana Biggi il 28 aprile dell'anno scorso, è stato allegato dal pm Enrico Zucca alla relazione della procura generale inviata la settimana scorsa agli ispettori del ministro della Giustizia, Clemente Mastella. Il video, che potete vedere anche sul nostro sito nella sezione "Video News", mostra le fasi dei primi interventi sulla scena dell'aggressione nei vicoli di Genova. Nelle immagini, tre uomini della polizia in divisa e altrettante tute arancioni del 118 calpestano più volte l'area dell'omicidio, cercano oggetti con delle torce. Un soccorritore controlla persino la suola della scarpa dopo essere passato sopra il sangue. Sono attimi interminabili, in cui nessuno si preoccupa di "congelare" con un nastro la scena del crimine. Zucca smorza le polemiche, ma precisa: "Ho voluto semplicemente sottolineare che esiste un problema di professionalità che non riguarda solo questo singolo caso ed è il motivo per cui spesso non si riesce a trovare la prova decisiva. Raramente vengono sfruttate al meglio le attuali possibilità tecnologiche, come si vede fare nei film. Sono scene crude (per terra si vede il sangue illuminato dai raggi infrarossi) che, secondo il pm, testimoniano il mancato rispetto dei "protocolli d'indagine ormai accreditati e che impongono maggior rispetto per le condizioni che rendono possibili le analisi tecniche, in gran parte risolutive, con la tecnologia attuale, dei casi d'omicidio". La polemica, che ha portato il ministro a richiedere gli atti del procedimento, si era innescata tra il capo della squadra mobile Claudio Sanfilippo e il pm Enrico Zucca all'indomani dell'omicidio di Sanremo in cui è stata uccisa da Luca Delfino, Maria Antonietta Multari, l'ultima fidanzata del giovane. Secondo Sanfilippo la polizia aveva raccolto a Genova una marea di indizi a carico di Delfino per cui il magistrato avrebbe potuto chiedere una misura cautelare ed evitare così un altro delitto. Il pm, indignato per la presa di posizione, aveva ribattuto, con l'avallo del procuratore capo, che gli indizi a carico di Delfino erano insufficienti anche per andare a giudizio ed aveva sottolineato la sua diretta ed attiva partecipazione alle indagini sull'omicidio Biggi. (Ansa)