Le anomalie lui le aveva denunciate un anno fa, quando le macerie erano ancora fumanti. E le aveva sottoscritte da presidente della Commissione ispettiva del ministero che indago' sul crollo del Morandi. Alfredo Principio Mortellaro e' oggi direttore della neonata Agenzia nazionale per la sicurezza di ferrovie, strade e autostrade (Asfisa) voluta dal decreto Genova per un'attivita' ispettiva da avviarsi su tutte le strutture nazionali. Il direttore " dice di non essere affatto stupito dei risultati dell'indagine dei pm di Genova sui falsi report. "Per nulla. A queste conclusioni eravamo giunti anche noi ispettori un anno fa indagando sul Morandi".
Andando a bomba sull'intricato aspetto tecnico della vicenda: dalle carte emergono le pressioni dei dirigenti di Autostrade e Spea per abbassare i voti sul degrado dei ponti. "Il manuale di sorveglianza di Aspi, che immagazzina in una banca dati i difetti delle strutture, si basa su una tabella dettagliata che prevede una scala da 0 a 70. Piu' alto e' il voto e piu' il difetto e' grave con la conseguenza che si comprimono i tempi degli interventi di manutenzione con un aumento dei costi. Se si opera con la logica di abbassare i voti, mi viene dunque da pensare che la ragione e' il risparmio economico. Ma l'alchimia in alcuni casi potrebbe essere piu' sofisticata". "Se io abbasso il voto - aggiunge - allungo i tempi di intervento e ottengo cosi' il vantaggio di evitare una manutenzione ordinaria che costituisce un costo netto per il concessionario.
Con il trascorrere degli anni, di fronte a un probabile piu' marcato degrado della struttura, potro' puntare su un intervento di manutenzione straordinaria che, in alcuni casi, consente il recupero del costo attraverso un aumento tariffario". Ma a giudicare dalle intercettazioni sembra che Donferri, dirigente di Aspi, voglia evitare interventi strutturali, almeno nella forma. "Intervento strutturale non significa manutenzione straordinaria, siamo su piani diversi. Nel primo caso si parla di procedura, nel secondo di trattamento economico. Per quanto riguarda il Morandi, cosi' come in altri casi, si voleva far passare per locale il progetto di potenziamento degli stralli, la cosa piu' strutturale che si possa fare". Perche' evitare l'intervento strutturale? "Semplificando si puo' dire che l'intervento strutturale e' proceduralmente piu' complesso perche' comporta la presentazione del progetto al Genio Civile che lo puo' sempre bocciare. Quelli di una certa importanza necessitano poi del collaudo statico da parte della struttura di vigilanza del ministero".
Per il momento le indagini hanno riguardato due viadotti. Casi isolati? "I dati fin qua raccolti portano a ritenere che si tratti di un fenomeno probabilmente piu' diffuso e non abbastanza conosciuto perche' poco monitorato". "In questi mesi - continua - stiamo crocifiggendo i Benetton e Aspi che, per quanto mi riguarda, sono gli unici privati ad aver consegnato all'Agenzia le procedure di verifica. Tutti gli altri gestori non l'hanno fatto. Non serve aggiungere altro. Se non che le prime verifiche condotte dall'Agenzia fanno presagire una situazione preoccupante", ha concluso Mortellaro.
cronaca
Arresti Autostrade, un ispettore del Mit rivela: "Avevamo denunciato falsi report sulla sicurezza"
Parla Alfredo Mortarello, direttore di Asfisa
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