Si era dovuto abituare al telefonino e in quel ruolo decennale di assessore alle strade non lo spegnava mai. Durante gli inverni di ghiaccio e neve, la sua presenza era una certezza per tutti. Specie per i giornalisti a caccia di aggiornamenti. Sempre sul pezzo, anche senza usare i social. Una capacità rara, resa possibile da una straordinaria conoscenza dell’Appennino genovese e da un amore vero per il proprio lavoro.Sintesi di Piero Fossati, il Commendatore di Val Trebbia.
Una lunga malattia l’ha stroncato a 80 anni senza però portare via quell’eloquio di umanità con cui si proponeva di rispondere a tutti: sindaci di ogni colore, direttori di giornale o cronisti in erba. Non aveva la dizione teatrale,ma regalava una merce oggi rara: serietà e competenza.
A ricordare l’ex bancario, capogruppo in Provincia della giunta Vincenzi e poi decennale assessore della presidenza Repetto sono tantissimi. Il dirigente della Città Metropolitana, Pietro Bellina lo fa con una parola: “Umanità”.
A lui, Compagno d’entroterra, fermo sostenitore dell’utilità delle Province, il destino istituzionale aveva giocato lo scherzo di diventare il liquidatore dell’ente genovese con la trasformazione in Città Metropolitana: “Triennio di grande sofferenza che attraverso’ con un rigore istituzionale d’alto profilo” ricorda Pietro Bellina.
Parlare solo di quello che si sa, altra sua convinzione politica. Fuori moda? I suoi colleghi d’oggi, forse. Non lui.
L’ultimo abbraccio domani sera alle 20.30 a Torriglia e sabato mattina con il funerale alle 10 nella chiesa di San cosimo e Damiano a Genova Prato.
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