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Uno sfogo o un avvertimento?
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"Mi sento più che innocente". Lo ha detto Francesco Belsito, ex tesoriere del movimento, commentando la sentenza con cui la Cassazione lo ha ritenuto responsabile dell'appropriazione indebita di 5.7 milioni investiti a Cipro e in Tanzania."Sono disposto al confronto con l'attuale segretario del Matteo Salvini per dimostrare la mia buona fede e il mio buon governo dei fondi della Lega. Con questi e altre 148 operazioni che allora avevo fatto fuori dell'area euro, ho fatto guadagnare il partito", ha sottolineato Belsito.

"Sono stato lasciato a lottare da solo. Ma io ho la coscienza a posto. Ho lasciato i conti in ordine, i miei investimenti hanno generato tutti plusvalenze. Quello che è successo dopo non devono chiederlo a me, non posso sapere come hanno usato quei soldi Roberto Maroni e Matteo Salvini", ha proseguito l'ex tesoriere leghista.

"Sto valutando con i miei avvocati se fare un'azione legale. Dopo sette anni, documenti alla mano, è arrivato il momento di fare chiarezza. Sul banco degli imputati siamo saliti io e Bossi, ma anche dopo le mie dimissioni i rimborsi elettorali hanno continuato a confluire nelle casse della Lega. Allora mi chiedo: perché per me era truffa e per gli altri no?".

Belsito si è concesso poi un'ultima stoccata. "Credo di essere stato un grandissimo amministratore, ma ho pagato le conseguenze essendo stato fin troppo bravo. Sono stato definito il 'tesoriere bancomat' e quando elargivo soldi e aiutavo tutti andava bene. Poi però se ne sono dimenticati tutti di me e mi hanno lasciato solo. Ma adesso è arrivato il momento di reagire". Uno sfogo o un avvertimento?

Anche Umberto Bossi si toglie un peso dallo stomaco per una vicenda "cavalcata da altri" e un verdetto che il giorno dopo rispolvera vecchi dissapori politici nella Lega. Il fondatore del Carroccio, Umberto Bossi, si sfoga all'indomani della sentenza della Cassazione che sancisce la prescrizione per il reato di truffa per il 'senatur' e l'ex tesoriere Francesco Belsito nel procedimento sui rimborsi al partito. Resta confermata invece la confisca dei 49 milioni di euro alla Lega. Belsito resta responsabile del reato di appropriazione indebita: per lui ci sara' in questo caso la rideterminazione della pena in Appello.

"Non ho avuto conseguenze sul piano penale ma quei soldi li ho presi e lasciati nella cassa del partito. L'unico rammarico è che per questa vicenda, cavalcata da altri, sono stato defenestrato. Il partito, che era il mio partito, oggi è di altri. Mi sento dignitosamente riabilitato come politico e come uomo", ha spiegato Bossi attraverso le parole del suo legale Domenico Mariani.