Luigi Di Maio utilizza il suo profilo Facebook per lanciare la 'rivoluzione' all'interno del Movimento 5 Stelle. Se l'arrivo dei 'facilitatori' rappresenta una novità assoluta, l'abbattimento del limite dei due mandati (che per ora riguarderebbe le elezioni comunali) rappresenta un vero e proprio passo indietro passo indietro su un punto cardine del programma pentastellato dell'ultimo decennio.
Per la riorganizzazione del Movimento 5 stelle, Di Maio pensa a "una sorta di segreteria con 18 persone, 12 per aree tematiche e 6 per quelle organizzate", come ha spiegato in un 'tutorial' pubblicato sul suo profilo. "Non saranno dei decisori, li chiameremo facilitatori", ha spiegato il leader pentastellato. Della segreteria potranno far parte anche eletti "a patto che non facciano parte del governo o non siano presidenti di commissione e sarà previsto il mandato zero per i consiglieri comunali, ovvero il primo mandato non verrà conteggiato".
Sulla modifica del numero dei mandati e il rapporto con le liste civiche si intravede il nuovo corso pentastellato. "Dobbiamo investire molto di più sui nostri consiglieri comunali e municipali e discuteremo insieme del mandato 0. Significa che il primo mandato si neutralizza", è quello in cui si fa "esperienza preziosa, "non vale per la regola dei due mandati", sottolinea Di Maio. Poi c'è il tema delle liste civiche "su cui fare una riflessione", liste movimenti o comitati "con cui è assurdo scontrarsi" alle elezioni ma con i quali "fare squadra".
L'architettura della nuova struttura del M5s sarà annunciata lunedì dal capo politico. A entrare in questo nuovo organismo saranno rappresentanti che saranno votati in rete, su Rousseau. Sarà ammessa la possibilità di chiedere le dimissioni da un incarico istituzionale per poter partecipare a questo nuovo organismo "che non sarà né un nuovo 'direttorio' né una segreteria politica nel senso tradizionale dei partiti", ha spiegato Di Maio.
Tra i papabili alla candidatura potrebbe figurare Alessandro Di Battista, al momento libero da incompatibilità di funzione. "Spero che Alessandro possa dare una mano, c'è bisogno di tutti". Quanto ai suoi rapporti con il presidente della Camera, Roberto Fico, "vorrei chiarire, si dice sempre che io voglia metterlo fuori dal Movimento, ma con lui ci vediamo ogni 15 giorni. Quanto ad Alessandro, al di là di qualche malinteso, credo che rimanendo nel M5s possa solo rafforzarlo", ha concluso Di Maio.
La scelta dei componenti, una volta decise le aree tematiche che dovranno essere coperte, dovrebbe avvenire in rete a breve, nelle prossime settimane e comunque prima dell'annuale kermesse Italia 5 Stelle che quest'anno celebra' il decennale del movimento a Napoli, il 12 e 13 ottobre.
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Di Maio lancia la riorganizzazione M5s: arrivano i facilitatori, via il limite dei 2 mandati
E sul rapporto con le liste civiche si intravede il nuovo corso pentastellato
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