
Secondo gli inquirenti, Tiscornia avrebbe avuto ragioni personali e sentimentali per volere la morte di Orazio Pino: ad incastrarlo è l’analisi minuziosa delle telecamere a circuito chiuso di Chiavari accompagnata da una lunga indagine, condotta anche con l’ausilio di attività tecniche.
Pino, che a Chiavari aveva una attività commerciale ed era stato collaboratore di giustizia, era stato ucciso con un colpo di pistola in un parcheggio multipiano della città: i sospetti si sono incanalati in ogni direzione, compresa la vendetta di mafia, fino all’arresto di questa mattina. Tiscornia è stato rinchiuso nel carcere di Marassi.
Dopo l’arresto sono state effettuate diverse perquisizioni domiciliari a carico di altri soggetti che sarebbero coinvolti nella vicenda: Tiscornia potrebbe non avere agito da solo o avere goduto dell’aiuto di altre persone. L’indagine dovrà fare luce anche su questo aspetto.
IL COMMENTO
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