cronaca

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E' entrata in azione attorno alle 16.30 la pinza meccanica che sta demolendo il civico 10 di via Porro, il primo dei palazzi della zona rossa che è necessario abbattere per procedere all'implosione del lato est di ponte Morandi.

Di fronte al braccio operativo che sta lavorando, squarciando la facciata del palazzo, ci sono molti degli ex residenti, alcuni in lacrime di fronte a un pezzo della loro vita che sta crollando. Per attutire la dispersione in aria di polvere e calcinacci le squadre di tecnici e operai hanno approntato un cannone che spara acqua nebulizzataIl civico 10 è il primo di otto stabili di via Porro che dovranno essere demoliti: i lavori, spiegano dalla Struttura Commissariale, andranno avanti per tutta la settimana, Il lavoro della pinza, infatti, è piuttosto lento.

Le abitazioni nei giorni scorsi sono state svuotate di tutti i beni che gli sfollati non hanno potuto portare via (elettrodomestici e arredi) e sono state bonificate dalle parti in amianto. L'abbattimento dei palazzi è fondamentale per arrivare alla demolizione delle pile 10 e 11 con l'uso dell'esplosivo. La data segnata nel calendario ad oggi è quella di lunedì 24 giugno, giorno della festa di San Giovanni, così come confermato dal commissario alla ricostruzione Marco Bucci, salvo ovviamente possibile modifiche.


- I TEST CON L'ESPLOSIVO A CAMALDOLI:

Sono terminate le prove nella ex cava dei Camaldoli per testare le misure mitigative da porre in atto in previsione della demolizione delle pile 10 e 11, e anche gli effetti delle cariche esplosive sugli stralli.  I tecnici di Siag, l'azienda incaricata dall'Ati dei demolitori con la collaborazione dell'Esercito, del nucleo artificieri della Polizia di Stato e i volontari di AIB (Associazione Incendi Boschivi) della Protezione Civile hanno eseguito più prove durante l'arco della giornata per testare alcune tecniche straordinarie legate all'abbattimento del viadotto.
Oggi, lunedì 3 giugno, sono stati ripetuti i test per sollevare muri d'acqua utilizzando i new jersey smontati dal viadotto stesso, in questa occasione è stato aggiunto un colorante per misurare l'altezza della colonna generata dall'esplosione.
Successivamente sono state effettuate ulteriori prove di taglio dell'acciaio all'interno di alcuni spezzoni di strallo con le stesse caratteristiche del viadotto Morandi.