politica

1 minuto e 13 secondi di lettura
"La situazione e' molto grave. Presentero' subito un'interrogazione per avere certezze sul futuro della Piaggio. Un governo non puo' esistere senza una seria politica industriale: se affonda Piaggio il governo deve andare a casa. Da 10 mesi aspettiamo risposte concrete, sollecitando i vari ministri. L'unica mossa e' stata nominare il Commissario Nicastro che ieri ha confermato per i dipendenti di Piaggio solo gli stipendi di aprile oltre ad aver mandato piu' di mille dipendenti in cassa integrazione. Un po' poco, anzi un fallimento totale in continuita' con il governo precedente che aveva smantellato lo stabilimento di Genova, ora Lega e M5S stanno affossando quello di Albenga". Lo dichiara Luca Pastorino, deputato e segretario di presidenza alla Camera per Liberi e uguali.

"Il governo parla - aggiunge Pastorino - ma non ha ancora sbloccato nulla e non ha sbloccato i fondi. La questione 'drone' e' emblematica. Prima sembrava interessasse l'investimento, ora i 250 milioni di commessa sembra siano di nuovo in dubbio. La ministra Trenta, dopo mesi di situazione stagnante, ci dice che per la commessa dei droni 'sono venute meno alcune fondamentali condizioni abilitanti'. Allora spieghi meglio queste condizioni perche' tutti le vorremmo sapere. Arrivati a questo punto il governo ha solo due cose da fare per non buttare a mare Piaggio:
confermare i fondi per i droni insieme alla commessa del rinnovo della flotta P180 (gioiello della Piaggio). E questo solo per far ripartire l'azienda. Ma ci vogliono tempi, date, scadenze precise".