cronaca

Il 25enne Prince Jerry si è gettato sotto un treno, il parroco: "Non strumentalizzate"
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"Avevo scelto di non parlare di Prince Jerry per rispettare il dolore della sua morte e desolazione. Vi sono indagini giudiziarie che stanno stabilendo esattamente i fatti ed eventuali responsabilità". Sono le parole di don Giacomo Martino, responsabile del progetto Migrantes di Genova, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook nel quale spiega il contenuto di un suo messaggio privato e destinato ai membri più stretti della sua Comunità parrocchiale e "impropriamente girato" sui social network ieri sera, come scrive il sacerdote, nel quale spiegava ai parrocchiani della morte di un 25enne di origini nigeriane, ospite del progetto di accoglienza di Multedo a Genova, che lunedì scorso si è tolto la vita gettandosi sotto un treno a Tortona.

Al ragazzo era stato negato il permesso di soggiorno per motivi umanitari, annullato dal Decreto Sicurezza. Dopo la tragedia è stato il sacerdote di Genova ad effettuare il riconoscimento e ad annunciare la sua scomparsa ai parrocchiani. In queste ore sulla pagina sono stati tanti i commenti arrivati per manifestare vicinanza alla comunità e sgomento di fronte alla morte del 25enne."Non desidero in nessun modo - ha sottolineato don Giacomo Martino in un post pubblicato ieri sera - che questo ragazzo e la sua triste storia vengano strumentalizzate per discorsi diversi da quelli di compassione per una vita stroncata e di un lungo sogno interrotto".

"Venerdì 1 febbraio alle 11:30 - conclude - ci sarà il funerale nella Chiesa dell'Annunziata dove, come cristiano, lo saluteremo affidando il suo sogno al Dio che sogna con noi, al Dio che rende reali i nostri sogni così come farà con quelli di Prince. Per sempre".