Si è svolto oggi l’incontro tra i vertici di Arcelor Mittal e le organizzazioni sindacali Nazionali e Territoriali: l'incontro è servito per fare il punto sull’accordo firmato al MiSE il 6 settembre 2018.
L’azienda ha presentato gli avanzamenti del piano ambientale, su salute, sicurezza e sulle manutenzioni. Arcelor Mittal ha inoltre illustrato, il quadro di mercato della siderurgia a livello continentale anche rispetto alla politica dei dazi degli Stati Uniti e internamente all’UE rispetto alle massicce esportazioni della Turchia. In questo quadro l’Italia ha registrato contrazioni superiori rispetto a quelle del mercato Europeo.
Un dato positivo rispetto allo scorso anno, quello relativo alla frequenza degli infortuni che scendono percentualmente nei primi due mesi – ancora poco in termini statistici ma che marca un trend - anche se siamo ancora lontani dalla media del gruppo in Europa che è dello 0,9%.
Per quanto riguarda il Piano delle assunzioni per il sito di Genova sono 990 i dipendenti assunti da ArcelorMittal, assunzioni che rispetto al piano del gruppo in generale registra un delta negativo di 62 unità di cui 10 a Genova, 295 i dipendenti in forza in iLVA in ammistrazione straordinaria in CIGS. Mentre 188 sono le uscite volontarie tramite l'incentivo previsto dall'accordo e per pensionamento.
"L'incontro nel complesso ci è parso positivo - dice Alessandro Vella, segretario generale Fim Cisl Liguria - continueremo a tenere alta l’attenzione sull’ attuazione degli investimenti, sia sugli impianti, che sulla manutenzione, fondamentali per la sicurezza e la produttività del sito; come pure il miglioramento della organizzazione del lavoro e la formazione per i lavoratori come previsto nell’accordo.
Si è svolto oggi l’incontro tra i vertici di Arcelor Mittal e le organizzazioni sindacali Nazionali e Territoriali
l'incontro è servito per fare il punto sull’accordo firmato al MiSE il 6 settembre 2018.
Positiva anche l'impressione della Fiom Cgil: "Oggi ci è stato fatto un primo quadro generale. Siamo agli inizi di una storia e l'azienda nonostante non ci abbia dipinto un quadro roseo non ha dato segnali negativi, anzi. Ha detto che vuole far funzionare l'Ilva e investire". Il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro riassume così l'incontro che si è svolto oggi a Roma tra i vertici di Arcelor Mittal e i sindacati per delineare il futuro degli stabilimenti ex Ilva.
"L'obiettivo resta una produzione annua di sei milioni di tonnellate di acciaio - ha detto -. Oggi siamo fermi a quattro e mezzo e l'obiettivo potrebbe essere raggiunto nella seconda metà del 2019". I ritardi nell'aumento della produzione sono dovuti secondo l'azienda "alla situazione in cui trovano gli impianti alla riorganizzazione del lavoro con all'orizzonte un mercato europeo dell'acciaio che sta rallentando e a un parallelo aumento dei prezzi a causa degli Usa oltre che all'aumento dei prezzi da parte della Turchia.
Per quanto riguarda Genova - ha detto il segretario della Fiom - per noi l'attenzione rimane puntata su investimenti nella banda stagnata, impegno che ci è stato confermato anche se i tempi al momento sono incerti, e sull'aumento di produzione".
Infine i numeri: al momento a Genova sono stati assunti 990 lavoratori sui mille previsti mentre a livello nazionale sono 62 i lavoratori ancora da assumere. "L'impegno - ha concluso Manganaro - è quello di rivederci presto per discutere di come impostare le relazioni sindacali e del nuovo premio di risultato".
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Arcelor Mittal incontra i sindacati a Roma: Fim Cisl e Fiom Cgil positive
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