
L'accordo ha durata decennale e le attività di Dock si concentreranno su diverse aree chiave che hanno l'obiettivo di guidare l'innovazione e la competitività della banca, impostando un percorso basato sul miglioramento continuo. Si parla di ottimizzazione dei costi, attraverso un processo di trasformazione digitale dell'infrastruttura tecnologica della banca e dello sviluppo dell'offerta di servizi innovativi attraverso l'automazione dei processi delle filiali.
L'operazione per Carige avrà un costo di 50 milioni all'anno e comporterà un risparmio di 15-20 milioni all'anno. "Con questa nuova alleanza nasce un percorso che porta il settore bancario verso un futuro ricco di nuove competenze professionali e di opportunità offerte dall'innovazione e il progresso tecnologico" spiega Enrico Cereda, presidente e ad di Ibm. Per Fiorentino "la partnership con Ibm rappresenta una svolta importante e un nuovo punto di partenza per Carige. Con sempre maggiore energia potremo concentrarci sulla nostra attività tradizionale di banca commerciale".
IL COMMENTO
L’olimpica martellata di Silvia ha svegliato il “giovane” Piddì…
Genova, la rivincita delle "periferie"