Sono 35 mila le storie che si potranno trovare sul sito dell'Ilsrec, l'Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea Raimondo Ricci, che ha messo online la Banca dati del Partigianato Ligure. Un'operazione particolarmente complessa, realizzata da una équipe di studiosi nell'arco del triennio 2015-2018 che ha analizzato le schede biografiche di uomini e donne della Resistenza in Liguria. Si tratta di tutte quelle persone che sono state registrate all'archivio centrale dello Stato di Roma con qualifica di partigiani, patrioti, caduti e deportati nei lager nazisti. Un lavoro che ha permesso, tra l'altro, di mettere in luce anche nuovi aspetti della resistenza in Liguria.
"È molto interessante scoprire la forte partecipazione dei militari alla resistenza che - spiega uno di ricercatori, Alessio Parisi - apre alla possibilità di nuovi filoni di ricerca, visto che hanno giocato un ruolo fondamentale sino dal settembre del 1943". Emerge, con forza, anche la partecipazione delle donne combattenti, che hanno dato un contributo attivo alla lotta partigiana, e quella degli stranieri.
"Tante persone che erano residenti all'estero e che sono rientrate negli anni 30 e 40 ma la cosa più interessante riguarda - spiega - i disertori austriaci e tedeschi, che combattevano per il Reich e che sono passati, in maniera convinta, tra le fila partigiane". A introdurre i lavori il presidente dell'Istituto, Mino Ronzitti e, tra gli ospiti, Laura Wronowski, nipote di Giacomo Matteotti, diventata staffetta nelle Brigate Giustizia e Libertà.
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