
Le indagini sull'incendio sono state avviate dagli investigatori della Digos: si ipotizza che si tratti di un attentato messo in atto da esponenti dell'area anarchica o antagonista. Già in passato i ripetitori del Righi, come quelli del monte Fasce, sono stati oggetto di attentati incendiari con tanto di rivendicazioni on line. Antenne e ripetitori sono presi di mira da sempre da estremisti perchè ritenuti nocivi alla salute degli abitanti e perchè considerati, attraverso le intercettazioni, un mezzo di controllo dei mezzi di comunicazione e dunque dei cittadini.
La Digos ipotizza che entro breve l'attentato sarà rivendicato su qualche piattaforma d'area on line.
Il rogo ha isolato dalla rete Telecom fissa e mobile parte dell'entroterra genovese e ha avuto anche come congruenza anche lo spegnimento dei dispositivi di segnalazione aerea posti sul traliccio, creando una situazione di pericolo per eventuali aerei in transito. Il reato ipotizzato al momento, di cui è stata informata la Procura, è attentato a impianti di pubblica utilità. In passato diversi sabotaggi ai tralicci, soprattutto in Val Polcevera e in Val Bisagno, erano stati rivendicati dagli anarchici, ma si era sempre tratto di danni di lieve entità. Ed è questa al momento la pista seguita dagli investigatori.
IL COMMENTO
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