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In tutto saranno 24: alla Camera 16, al Senato 8
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Il trionfo della Lega nelle due riviere, la disfatta dei big democratici in casa loro e un'infornata di new entry targate cinque stelle che più degli altri dovranno rappresentare la Liguria a Roma: la fotografia dei collegi liguri all'indomani del voto restituisce conferme e sorprese. Se da un lato non deve stupire il boom del team costruito da Di Maio, evidente soprattutto nel capoluogo di regione, d'altra parte scottano le bocciature bipartisan rimediate nei territori più in bilico, e cioè quelli intorno alla Lanterna. 

Saranno 24 i parlamentari liguri nella prossima legislatura, 16 deputati, 8 senatori. Tre i collegi per il Senato con l'uninominale, uno per il proporzionale. Sei i collegi per l'uninominale alla Camera e due per il proporzionale. Dai collegi uninominali verranno eletti 6 deputati e 3 senatori, gli altri usciranno dai collegi proporzionali.

Il centrodestra si conferma saldamente in vantaggio in Liguria dopo la chiusura dello scrutinio in tutte e 1789 le sezioni per la Camera. La coalizione guidata da Toti e Rixi incassa il 37,25% con la Lega al primo posto col 20% a quasi otto punti percentuali di distanza dal 12,69% di Forza Italia. Segue il Movimento 5 Stelle con 30,12% e il centrosinistra col 24,06. Il Pd si attesta al 19,77 mentre Leu è al 4,42%.

Per la parte uninominale (guarda i dati ufficiali), colpisce la totale assenza del centrosinistra. Andranno alla Camera due pentastellati: Marco Rizzone (che la spunta su Rossetti e Rixi, quest'ultimo eletto però in proporzionale) e Roberto Traversi (che ha sconfitto nel Ponente genovese l'ex segretario regionale dem, Tullo). In Senato trionfa a Genova il grillino Mattia Crucioli (contro Vaccarezza e la ministra Pinotti). Nelle riviere vittoria netta dei leghisti: alla Camera entrano Sara Foscolo e Manuela Gagliardi, in Senato Paolo Ripamonti e Stefania Pucciarelli. Forza Italia, come da previsioni, piazza due pedine alla Camera: l'ex direttore di Panorama Giorgio Mulè ('paracadutato' nell'imperiese) e l'evergreen Roberto Bagnasco nel Tigullio (è il padre di Carlo, sindaco di Rapallo). 

Sul proporzionale, i giochi non sono ancora tutti fatti. Bisognerà attendere il riparto nazionale e quindi lo scrutinio definitivo. Nel listino del Senato sono sicuri di entrare per il M5s Matteo Mantero (reduce da una legislatura a Montecitorio) ed Elena Botto, social media manager genovese. In quota Lega dovrebbe trasferirsi a Roma Francesco Bruzzone, attuale presidente del consiglio regionale, sempre che Giulia Bongiorno liberi il posto (oltre a Salvini). Per Forza Italia passa il coordinatore regionale Sandro Biasotti, per il Pd eletto il segretario ligure Vito Vattuone

Più complessa la partita alla Camera, dove la Liguria dispone di due collegi. Chi avrà più seggi sarà sempre il Movimento 5 stelle: oltre ai capilista Sergio Battelli e Simone Valente sono pronti Marina Silvestri e Leda Volpi (in palio uno o due posti). Il leghista Edoardo Rixi lascerà la giunta Toti per accomodarsi al fianco di Flavio Di Muro e/o Lorenzo Viviani (Foscolo già eletta in quota maggioritaria). Forza Italia ha in ballo sia Roberto Cassinelli sia Melania Rizzoli (capolista Mulè, ma è già eletto). Per il Pd hanno uno scranno assicurato Franco Vazio e Raffaella Paita, in testa alle liste. Infine sperano nel ripescaggio Fratelli d'Italia (Massimiliano Iacobucci o Stefano Balleari) e Liberi e Uguali (Carla Nattero o Luca Pastorino). 

Al capitolo 'trombati', i dati più clamorosi arrivano da Genova. A Ponente chi non ce la fa è Mario Tullo, deputato uscente del Pd, ex segretario regionale del partito. Battuto non solo dalla 'pasionaria' di Cornigliano Cristina Pozzi, ma soprattutto da Traversi, uno che nel 2017 a Chiavari si era visto negare il simbolo del Movimento. Nell'altro collegio (centro città e Valbisagno fino a Bargagli) Rixi si salva col proporzionale, mentre chi paga dazio è il consigliere Pippo Rossetti: rimarrà a battagliare in via Fieschi. 

Niente da fare per Roberta Pinotti, genovese, ministra di Renzi prima e di Gentiloni poi, che pure aveva qualche speranza nel collegio uninominale 2 del Senato. A salvarla sono i paracadute al proporzionale in Piemonte e Toscana. Non ha altri appigli, invece, Angelo Vaccarezza, colonna portante del partito, persona di fiducia di Toti ma anche di Berlusconi. Rimarrà in Consiglio regionale. Da annotare, infine, il triste epilogo di Lorenzo Basso, che al termine del mandato alla Camera è finito in lista al terzo posto dopo Vazio e Di Giorgi. Tornerà in Liguria a rinforzare le schiere di chi rimane a casa.