cronaca

Indagini in corso per capire se sia stato doloso o un guasto della Fiat Punto
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Indagini in corso per l'incendio di una macchina di un prete che gestiva un centro accoglienza in Valle Sturla. È accaduto nella notte: a prendere fuoco è stata la Fiat Punto di don Mario Pieracci, ex gestore del centro accoglienza di Belpiano di Borzonasca. Le fiamme si sono estese fino alla legnaia, accanto alla abitazione del don.

Fortunatamente, ci sono stati soltanto danni materiali e nessun ferito. I vigili del fuoco sono intervenuti fino alle 7 del mattino per spegnere il rogo. Ancora sconosciuta la causa: si pensa che l'origine possa essere dolosa, dato che in passato don Pieracci era stato criticato e minacciato con alcune scritte proprio per il centro Oasi di Belpiano. Non si esclude però la possibilità di un corto circuito, dato che l'auto era molto vecchia.

Un fulmine a ciel sereno, dato che le tensioni si erano attenuate nell'ultimo periodo: il numero degli migranti ospitati, infatti, è diminuito e da alcuni mesi la gestione è passata nelle mani di don Rinaldo Rocca.

Le indagini ipotizzano che possa trattarsi del gesto doloso da parte di chi conosce bene il religioso tanto da essere informato sui suoi spostamenti. L'auto ha preso fuoco alle tre di notte, poche ore dopo l'arrivo del sacerdote di ritorno da Roma. Mesi fa il prete è stato contestato dagli abitanti della zona che lo accusavano di ospitare un numero di migranti eccessivo visto che nell'Oasi c'erano circa 120 stranieri. Ma questa protesta è sfumata perchè da tempo il numero dei migranti di Belpiano si è dimezzato.

I carabinieri però stanno vagliando anche altre ipotesi visto che il prete per un certo periodo era stato contestato in modo vibrante con tanto di manifestazioni anche dagli stessi migranti che si lamentavano delle condizioni in cui vivevano nella struttura.